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Inter, Ausilio: “Sapevo da un mese dell’arrivo di Sabatini. Pepe? E’ un’idea”

E’ arrivato il momento della verità per l’Inter che, affrontando il Sassuolo, si gioca le ultime carte per provare ad aggrapparsi al treno europeo. La dirigenza nerazzurra spera che il cambio di allenatore arrivato in settimana spinga la squadra a dare quel quid in più che possa servire ad agganciare il sesto posto. Il clima a San Siro non è di quelli ideali, vista la contestazione dei tifosi espressa con due eloquenti striscioni: “Stagione 2016/2017: stendiamo un velo pietoso”, “Mr. Zhang: se manca il gatto, i topi ballano”.

Chi spera in un deciso cambio di rotta è Piero Ausilio, intervenuto ai microfoni di Premium: “Cambiare allenatore a tre giornate dalla fine è un modo per responsabilizzare i giocatori, questa squadra ha qualità però pecca in personalità. Questa situazione non ci piace e vogliamo tirarci fuori. Sabatini? Sapevo del suo arrivo da un mese, addirittura prima del mio rinnovo ho rimesso il mio ruolo a disposizione della società visto che stavano cercando una figura anche tecnica. Ne ho sentite di tutti i colori, ma la società mi ha ribadito che sarò ancora solo direttore sportivo e mi hanno proposto un contratto di 3 anni confermandomi fiducia”.

Il nome di Pepe scuote il mercato dell’Inter, Ausilio però non si sbottona: “Per adesso è semplicemente un’idea, la prossima è una stagione fondamentale e voglio analizzare tutto alla perfezione. Bisogna rientrare in Champions League e bisogna partire da un allenatore, quindi prima dobbiamo strutturarci e poi possiamo parlare di rinforzi. Su Pepe bisogna fare tante considerazioni, se è integro e se ha i valori di cui abbiamo bisogno. Ma sto facendo una considerazione generale altrimenti domani si dice che abbiamo preso Pepe, ma non è così”.

Su Conte, Ausilio non si sbilancia: “Ci sono allenatori bravi in giro ma lavorano per altre società. Abbiamo idee, non farò mai nomi, nei prossimi giorni valuteremo ma sicuramente non abbiamo ancora un favorito. Pioli? Il suo esonero è stata una decisione difficile, perchè non è facile mandare via chi ha dato il 110% per l’Inter. Non mi sembrava corretto continuare nonostante avessimo deciso poche settimane fa di esonerarlo”.

Redazione

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