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Inter, Ausilio: “Icardi-Napoli? Abbiamo avuto un contatto, ma non cediamo il giocatore indipendentemente dalle cifre”

In partenza per gli USA dall’aeroporto di Malpensa, dove attualmente l’Inter si trova impegnata in International Champions Cup, il ds dell’Inter Piero Ausilio ha parlato ai microfoni di Sky Sport: tanti gli argomenti trattati, con in primo piano le situazioni di mercato relative a Mauro Icardi ed Antonio Candreva ed il possibile addio di Roberto Mancini:

Icardi-Napoli? Che abbiano parlato, pare che sia sicuro. Onestamente abbiamo avuto anche noi un contatto col Napoli però la posizione dell’Inter è molto chiara: non è una questione di cifre, non c’è una trattativa, perchè l’Inter si tiene Icardi così come si tiene molti degli altri grandi calciatori di questa squadra. La nostra idea è quella di rinforzare l’Inter e si rinforza mantenendo Icardi e non cedendolo, indipendentemente dalle cifre. A noi non interessa quello che il Napoli può offrire. Il Napoli si è privato del proprio centravanti perché aveva una clausola, Icardi non ha una clausola e la volontà dell’Inter è molto chiara: Icardi rimane all’Inter. E’ il capitano ed è un giocatore cardine per questo progetto”.

Chance di rinnovo quindi per il capitano nerazzurro? “Intanto tra noi e il giocatore non c’è nessun problema, Icardi sta lavorando molto bene. non dimentichiamo che è all’Inter da qualche anno, ha un rapporto con noi quotidiano ed è stato anche investito della fascia di capitano dell’Inter. E’ un onore per lui, lo hanno fatto giocatori come Picchi, Facchetti e Zanetti. Siamo sempre stati attenti alle sue esigenze, non è la prima volta che rinnova il contratto, quando lo abbiamo fatto è stato fatto perché i tempi erano giusti. Non escludo nulla, ma i tempi oggi non sono giusti per un rinnovo, né per quello di Icardi né tantomeno per quello di altri. Oggi ci sono altre priorità: il campo, il lavoro. Più avanti vedremo, quando non ci sarà tutta questa attenzione e lo riterremo più opportuno ci sarà sicuramente modo di parlarne”.

Poi, il capitolo Mancini: “Di questo so poco, parlo con Mancini spesso e parlo di calcio. Ci possono essere sensazioni sue, c’è lì con lui il Presidente, stanno parlando tra loro, magari da domani sarò coinvolto anche io in questo tipo di discussioni, ma per quanto mi riguarda non mi pare nulla di particolare. Si parla di mercato, di Icardi incedibile, di qualche calciatore da portare. Non so cosa intendiate per cambiare idea, mi risulta che lui sia ancora l’allenatore dell’Inter e che abbia un anno di contratto, che abbiamo iniziato un progetto con lui e ne sono parte: dobbiamo soltanto cercare di guardare al bene dell’Inter attraverso il lavoro e i rinforzi. Non dimentichiamo che siamo stati bravi a prendere rinforzi come Banega, Erkin ed Ansaldi stesso, l’Inter ha già fatto qualcosa e faremo altro”.

“Giovani? Non ci sono nomi particolari rispetto ad altro, c’è una progettualità: intanto l’Inter i giovani li ha sempre presi e li ha nel proprio settore giovanile, fornendo ogni anno talenti. Siamo attenti al mercato ma non dimentichiamo che la nuova proprietà è entrata da quasi un mese: non si può pretendere che in un mese si faccia quello che si fa in altri club si fa in anni, vogliamo fare un bel progetto sulla falsa riga della vecchia gestione, tentando di tornare ai vertici del campionato italiano ed europeo – ha proseguito Ausilio, soffermandosi poi sul tema Candreva. “Non mi nascondo: c’è una trattativa, a livello tecnico nessuno ha mai negato il piacere di poter avere Candreva. Il problema è la distanza economica con la Lazio, c’è una trattativa ufficiale: ho incontrato Lotito l’altra sera e vedremo sulle condizioni, che sono solo economiche. Gabbiadini? Non è un giocatore che in questo momento rientra nei nostri parametri, mentre per Berardi è chiusa da un mese e mezzo, quando dal Sassuolo ci è stato detto di no. L’Inter – chiude – in questo momento pensa più a comprare calciatori che a venderne, tantomeno alle migliori concorrenti. Nuovi acquisti? C’è un financial fair play, possiamo iscrivere 21 calciatori e ne abbiamo 25-26: qualcuno sarà in uscita e lo sa, penso che per il momento ci accontenteremo di inserire un solo calciatore, che oggi è un indizio ma non una certezza, e vedremo più avanti”.

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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