Zlatan Ibrahimovic salterà sicuramente le prossime due gare di campionato che il Milan giocherà contro Torino e Cagliari dopo l’infortunio al ginocchio rimediato domenica sera contro la Juventus.
Ad annunciarlo in conferenza stampa è l’allenatore del Milan (QUI le nuove maglie della prossima stagione) Stefano Pioli: “L’infortunio di Ibrahimovic è stata l’unica nota stonata di domenica. Ha subito una leggera distorsione, non ci sarà sicuramente contro Torino e Cagliari, poi vedremo”, le sue parole.
Uscito al 66’ della gara vinta contro la Juventus, Ibrahimovic in giornata si sottoporrà a una risonanza magnetica che farà maggiore chiarezza sul problema al ginocchio e sui tempi di recupero.
Sicuramente non ci sarà per le prossime due gare di campionato contro Torino e Cagliari, resta da capire se Pioli potrà contare su di lui per l’ultima di Serie A contro l’Atalanta.
“La vittoria di domenica ci ha dato grande soddisfazione. Abbiamo vinto nettamente contro un avversario forte, queste vittorie ti danno grande fiducia, ma sappiamo bene che non abbiamo fatto ancora nulla. Una delle nostre qualità è l’equilibrio. Abbiamo gioito domenica sera dopo la vittoria sulla Juve, ma da ieri mattina stiamo pensando solo al Torino. Ci attende una gara importantissima, c’è bisogno di fare ancora dei punti per raggiungere il nostro obiettivo“.
Parla così Stefano Pioli alla vigilia della sfida in trasferta contro il Torino in programma mercoledì sera. “Non ho paura dell’euforia, ma sono sempre preoccupato prima delle partite. Servirà lo stesso spirito, siamo nel momento decisivo della stagione”, ha poi proseguito l’allenatore rossonero. Pioli dribbla la domanda sul futuro di Donnarumma: “Gigio è un professionista ed è concentrato solo sulle ultime tre partite. Il 24 maggio si tireranno le somme, fino a quel momento nessuno di penserà e parlerà del futuro. Siamo tutti concentrati sulla gara di domani”.
Capitolo Rebic: “Ante ha avuto la giusta reazione contro la Juve. Lui è un titolare del Milan, lo sa bene, ma poi io preparo la gara in base a quello che penso sia meglio per la squadra. Chiunque vuole giocare e quindi è giusto che chi non gioca sia incazzato. Cosa mi porta a fare scelte come quella di Diaz al posto di Rebic? Serve lavorare bene, serve conoscere gli avversari e le nostre qualità. Cito Mandela: ‘Quando avrò la paura di rischiare non potrò più essere un leader’“, ha concluso.
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