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In ricordo di Johan Cruijff, Chantal Borgonovo: “Se ne va l’idolo di Stefano”

Dolore, dispiacere e commozione. Johan Cruijff se ne va, a testa alta, come solo i grandi campioni sanno fare. Il silenzio, l’affetto e il ricordo si prendono la scena, colorano questa grigia notizia che sconquassa il calcio mondiale. Il talento, l’allenatore e soprattutto l’uomo non possono essere accompagnati da lacrime e tristezza, bensì da un sorriso dolce e tenero per descrivere l’importanza che esso rivestiva nel football. Campione senza tempo, idolo di molti, soprattutto di quella generazione degli anni ’70 che ha potuto godere delle sue gesta, stropicciandosi gli occhi ad ogni giocata, ad ogni gol, ad ogni prodezza. Di quella generazione faceva parte anche Stefano Borgonovo, uno di quelli che con il pallone ci sapeva fare, come potrebbe essere altrimenti quando l’esempio da seguire era il grande Johann?

“Stiamo parlando di un grandissimo campione dello sport in generale – commenta Chantal Borgonovo ai microfoni di GianlucadiMarzio.com – un calciatore che mio marito ammirava tantissimo perchè Cruijff rappresentava l‘Olanda degli anni ’70. I ragazzi dell’età di Stefano erano estasiati da quella squadra. Per mio marito era un personaggio leggendario, era un calciatore da imitare assolutamente. Stefano nel suo libro riporta proprio una frase in cui dice “Io sono Cruijff”. Mi è dispiaciuto moltissimo, sono veramente molto addolorata perchè al di là di aver perso un grande campione, diciamo addio ad una grande persona”.

Il rapporto tra Chantal Borgonovo e Johan Cruijff si intensifica qualche mese fa, quando il campione olandese arriva in Italia per inaugurare un campo a lui dedicato: “L’ho conosciuto l’anno scorso a novembre a Como, perchè con la sua fondazione avevamo iniziato una collaborazione che poi ha portato all’apertura del ‘Cruijff Court‘ proprio a Como. Era un uomo che si era molto impegnato nel sociale, aveva una fondazione rivolta ai giovani, soprattutto quelli dei paesi più poveri. Al di là del calcio, aveva costruito una rete incredibile di supporto a quello che era il mondo giovanile, essendo un uomo di sport lo usava come veicolo per aiutare ed andare incontro ai ragazzi meno fortunati. Cruijff era sicuramente una persona particolare, poteva dare ancora tantissimo e sono molto molto dispiaciuta per la sua morte”. Una lacrima prova a scendere, ma si blocca subito, sgorga allora un timido sorriso: ciao Johan, ci mancherai!

Ernesto Branca

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