Una certezza: “Roma è una grande piazza, serve quel pizzico di personalità che credo di aver limato al Sassuolo”. Ma anche un sogno, ovviamente realizzato: giocare insieme all’idolo di infanzia. “In vita mia ho avuto due idoli: uno è Ronaldinho, l’altro è Daniele De Rossi”. Lorenzo Pellegrini si racconta ai microfoni di Sport Week, con un retroscena sulla… Lazio: “Sì, in passato c’è stato un loro interesse ma, essendo romanista da sempre, è stata una scelta serena”.
Una volta tornato in giallorosso, la scelta di vestire la numero 7 di Bruno Conti: “Adesso lo chiamo Bruno, ma lui qui ha fatto la storia e per me era una leggenda – prosegue Pellegrini -. Mi sono emozionato quando ha commentato: “Finalmente qualcuno che se la può mettere”. E su Totti? “Sarebbe stato fichissimo condividere lo spogliatoio con lui, ma c’è tutti i giorni. E’ stupendo lo stesso”.
Nonostante qualità indubbie, per Pellegrini c’è un aspetto da migliorare: “La fase difensiva: il mister mi ripetere sempre che correre in avanti è facile ma è correre all’indietro che fa la differenza per un centrocampista”. In chiusura, un’altra certezza: “Ognuno ha il proprio spazio e di conseguenza questo spogliatoio è tanto, ma proprio tanto unito”.
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