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Il rapporto con Preziosi, l’idea Simeone-Pavoletti. L’arrabbiatura per Ninkovic e il fattore Marassi: parla Juric

Sosta alle spalle, il Genoa è pronto a tornare in campo. Prossimo appuntamento sul calendario, la sfida di domenica pomeriggio al Ferraris con l’Empoli di Martusciello: ripartire dai tre punti di Bologna per presentarsi al meglio al Derby l’obiettivo dei ragazzi di Ivan Juric, che questa sera all’emittente Telenord ha fatto il punto della situazione in casa rossoblù, partendo dagli inizi della sua carriera. “Tutte le tappe del mio percorso sono state fondamentali, tutte diverse e dalle quali ho imparato tanto. A Mantova è stato un anno molto difficile, come anche a Crotone, dove bisognava gestire momenti molto positivi. La squadra aveva grandi valori umani, abbiamo sempre lavorato bene e nella seconda parte di stagione abbiamo acquisito la consapevolezza di essere forti”. Consapevolezza che ha portato alla conquista della Serie A, e al paragone con la favola di Ranieri.

“Possibile un Leicester in Serie A? Non credo, c’è troppa differenza tra Juventus, Napoli e le altre. L’Inter? Non è stata data a Gasperini la possibilità di esperimersi, anche se durata solo due mesi però è stata un’esperienza che mi ha insegnato molto”. Bielsa, Guardiola e Paulo Sousa gli allenatori che lo hanno ispirato: “Cerco d’introdurre qualcosa prendendo da altri”, sulla gestione dello spogliatoio. “Pretendo molto durante gli allenamenti, ma per il resto lascio abbastanza libertà. Sono soddisfatto della squadra – continua l’allenatore – Milanetto ha saputo lavorare anche su giocatori a parametro zero, lui e Fabrizio (Preziosi) osservano attentamente anche chi costa poco e andiamo poi a vederli insieme prendendo una decisione comune”.

Rincon? Tomas è più forte di me perché ha più tecnica e in attacco può fare meglio, l’unico problema forse può essere che al Genoa gioca sempre e in nazionale è il capitano, per cui viaggia molto forte ed è inevitabile che ci siano momenti in cui lo vedi un po’ stanco”. Dal centrocampo all’attacco, sulla sorpresa Simeone. “Ha margini di miglioramento pazzeschi, lavora bene ed è quello che a me interessa di più. Se può convivere con Pavoletti? Sono due prime punte che hanno bisogno di spazi, posso farli giocare assieme magari avanzando un centrocampista per trovare le triangolazioni, il problema sarà vedere come reagiranno quando dovranno dividersi il loro spazio. Domenica Pavoletti non ci sarà”.

Assieme all’attaccante toscano mancheranno anche Goran Pandev, Serge Gakpè e Lucas Ocampos. “Ci mancano praticamente tutti i giocatori d’attacco, Ninkovic non regge una partita intera, abbiamo l’opzione Edenilson e proveremo ad inventarci qualcosa senza però snaturarci. Ninkovic mi ha fatto arrabbiare perché in 6 mesi di Chievo non ha imparato l’italiano e non va bene, io cerco di aiutarlo e lui ora sta facendo tanto per migliorare. Per me il calcio non è mai stato un divertimento ma una battaglia da vincere”.

Dai giocatori al presidente, sul rapporto con Enrico Preziosi. “Quando giocavo non avevamo rapporto, gli ho parlato molto poco, ma ora ho notato come lui capisca molto di calcio e analizzi le cose con lucidità. Dopo le partite ci sentiamo e affrontiamo tutti gli argomenti. La sua richiesta di rispettare i 3 anni di contratto? Si è allargato, è troppo presto per parlare. Bisogna essere cauti, è importante condividere il progetto come a Crotone, a Mantova invece mi sono buttato un po’ così. Noi in questo momento dobbiamo pensare soltanto alla salvezza. Il ritorno di Preziosi allo stadio? Mi fa piacere sia tornato con me: l’importante è che tutti quanti siano molto uniti fra di loro. La mia idea di calcio e di Genoa è che si debba condividere tutto: se le cose vanno bene voglio vedere tutti felici, se le cose vanno male voglio vedere tutti dalla stessa parte”.

A chiudere l’intervento, una battuta sull’uomo in più Ferraris. “Ha sempre dato quel qualcosa in più – racconta Juric ricordando i tempi da giocatore – Con il Cagliari abbiamo avuto un momento di grande difficoltà ma il pubblico è stato fantastico, così come contro il Lecce. Ci danno una grande spinta, ti senti ben voluto e danno una carica pazzesca, devono continuare così”.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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