Il pareggio, i saluti, la doccia. Ma poi… i rigori?!: l’incredibile storia in Seconda Categoria
“Clamoroso a Levizzano Rangone!” griderebbe Sandro Ciotti al microfono. Non per una rete contro ogni pronostico, bensì per una partita senza precedenti disputata sulla colline della provincia modenese. Proprio così, perché quello che è successo mercoledì scorso nella fase regionale della coppa di Seconda Categoria, ha dell’incredibile, e probabilmente anche qualcosa di più.
Il Levizzano ospita al campo parrocchiale il Valsanterno 2009, squadra di Borgo Tossignano, vicino a Imola. Una gara come le altre, almeno fino al novantesimo. Agonismo e voglia di vincere, qualche entrata da ‘bollino rosso’ ed un paio di gol per divertire i cinquanta sostenitori presenti. Soliti saluti post partita; il tempo di scambiare due battute con compagni ed avversari, una doccia calda e poi tutti a casa. È quasi mezzanotte e domani è una giornata lavorativa per i dilettanti: sarà meglio andare a dormire.
“Non dovevamo calciare i rigori?” E’ il dubbio del presidente del Levizzano quando vede uscire l’arbitro dallo spogliatoio “Forse!”, la risposta secca del direttore di gara. Una chiamata al presidente della federazione ed una al designatore arbitrale per scoprire che in caso di parità quei rigori andavano calciati. Troppo tardi? Assolutamente no! Si torna sul campo, con o senza pigiama. Qualcuno si rifiuta di mettere nuovamente le scarpette, altri, già a casa, credono che sia uno scherzo e decidono di non tornare indietro.
L’arbitro si dimentica il fischietto nello spogliatoio ed urla “Vai!”, come nei peggiori campi di provincia, per ordinare il tiro dal dischetto. Una dozzina di ragazzi si cambiano per calciare dagli undici metri. Non si va ad oltranza, per fortuna, ma anzi tutti a dormire, questa volta per davvero. Ah! Per dovere di cronaca, vince il Valsanterno, ma questa notizia, in questa pazza sera, passa sicuramente in secondo piano.
A cura di Tommaso Turci