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Il ‘no’ al Barcellona, l’Espanyol nel cuore e l’educazione della mamma: Lirola e il primo gol col Sassuolo

Nel gol dell’1-0 del Sassuolo c’è tutta la sfrontatezza di un ragazzino che non ha neanche 20 anni. Pol Lirola è del 1997 ma sulla fascia destra sembra che ci sia praticamente nati. E’ arrivato al Sassuolo, in prestito biennale con diritto di riscatto e controriscatto dalla Juventus con un compito ben preciso: non far rimpiangere la partenza di Vrsaljko. A giudicare dalla prima presenza in Europa League sembra proprio che sia ad ottimo punto per completare la missione. “È un debutto sognato, per me, per i tifosi, per tutti. Un’emozione grandissima”.

La Juventus lo ha preso dall’Espanyol quando aveva 16 anni. A scoprirlo fu Javier Ribalta, il responsabile osservatori internazionali della Juventus, spagnolo anche lui. L’anno scorso fu uno dei migliori al torneo di Viareggio con la Primavera di Grosso. Un gol lo fece anche in semifinale, contro lo Spezia, ma non fu certo pesante come quello di stasera contro l’Athletic Bilbao. “Ho provato a saltare il primo, poi davanti al portiere ho pensato solo a fare gol”.

Alla luce della bellezza dell’azione e del tiro di sinistro (lui è un destro naturale) qualcuno lo ha preso in giro: “Adesso Berardi faticherà a trovare spazio quando tornerà”…ma lui resta con i piedi per terra: “Abbiamo tanto bisogno di Bera e aspettiamo che rientri”.

A proposito del suo passato e del suo carattere. E’ tifoso dell’Espanyol, non esattamente una scelta facilissima quando sei delle parti di Barcellona. Ma in casa papà è sempre stato chiaro, o Espanyol o niente. Addirittura si racconta che una volta il Barcellona – che comunque ha continuato a seguirlo anche quando è arrivato alla Juve – voleva strapparlo ai cugini, ma il papà gli fece capire senza troppi giri di parole: “Piuttosto smetti”. Se questo è il papà pensate la mamma: tedesca e dall’educazione praticamente militare.

Pol ci ha messo pochissimo a prendersi il Sassuolo. Una settimana, alla vigilia della gara con la Juve (che poi non ha giocato) disse : “Sarò io il nuovo Dani Alves”, ma il brasiliano in carriera forse un gol bello come quello di stasera non l’ha ancora fatto. “Diamo tempo al tempo, ora sono al Sassuolo e penso a lavorare qui”. Non rimpiange la Spagna, anzi, “Qui posso imparare tanto e migliorare sopratutto in fase difensiva”. E non smette di sognare. Nell’ordine: ha già detto “no” al Barcellona, ha già esordito in serie A e ha già fatto gol (all’esordio in Europa League): con questi indizi è sempre più difficile pensare che si tratti solo di sfrontatezza, il ragazzo offre decisamente molto di più.

Guido Barucco

(Aspirante) giornalista tra Firenze e Milano. Studio Giurisprudenza, ma la mia legge è soprattutto il calcio. Amo raccontare storie ed emozioni, quelle che vanno oltre i colori e la fede. Pubblicista dal 2013 e nella famiglia di GianlucaDiMarzio.com da febbraio 2014.

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