I calciatori, delle città in cui vivono, spesso si innamorano. Le vivono a 360 gradi e frequentemente ne condividono angoli, luoghi e panorami. Questa mattina a Genova, il panorama ha preso le sembianze di una scena infernale. Ventidue morti accertati e una città squarciata dal crollo del Ponte Morandi, quel ponte che si può percorrere anche per raggiungere i campi di Bogliasco e Pegli, dove si allenano rispettivamente Sampdoria e Genoa. E i giocatori di entrambe le squadre, come chi ogni mattina fa quella strada per lavoro o per spostarsi da una parte all’altra della città, oggi da questa tragedia ne escono sconvolti. Tantissimi i messaggi di cordoglio: dal “Senza parole” della pagina Twitter doriana al “Vicino alle famiglie delle vittime e ad una città che sento mia” dell’ex genoano Luca Rigoni. Anche altri giocatori (o ex) che hanno indossato la stessa maglia hanno voluto manifestare vicinanza come Milito, Perin, Bertolacci, Suso, Lapadula e Criscito, scampato per 10, determinanti minuti dal crollo. Persino il giovane Salcedo, ora all’Inter, ha dedicato un messaggio sentito e commovente alla città.
Non si contano le foto del “Ponte Morandi” tra i profili di allenatori, compagni di altre squadre e sportivi in generale: da Roberto Mancini a Cambiasso, da Zanetti ad Inzaghi e il tennista Fognini. E poi Romagnoli, Giovinco, il Papu Gomez, Candreva, Chiesa e tutte le società di Serie A. Una tragedia, l’ennesima purtroppo, intorno alla quale il mondo del calcio si è stretto.
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