Straordinario in campo, silenzioso fuori. Non disturbare, il cartello affisso sul Diego Milito privato è il simbolo di una carriera impostata sul lavoro duro e sulla serietà, senza mai sbandare. A Saragozza un gruppo di amici, a Genova una famiglia e il solito ristorante di fiducia tra l’amore della gente genoana… poi, a Milano l’assestamento definitivo. Una vita dedicata alla famiglia appena uscito dal campo: casa in zona San Siro, non ama il caos del centro. “Non si trova parcheggio…”, racconta agli amici e ai compagni ridendo.
Preciso e puntuale, in tutto: voleva fare il commercialista, un sogno. Ma studiava e giocava, troppo forte, il calcio è la sua strada. Papà Jorge, con la sua azienda metallurgica, sorride. Intanto Diego è sempre pronto ad andare a prendere i figli Leandro e Augustina a scuola, ogni pomeriggio. E poi lei, Ana Sofia, moglie e amore di una vita. Si sostengono in tutto: lui la coccola, lei ricambia cucinandogli quell’adorata pasta al pesto che Diego si fa portare ogni settimana direttamente da Genova. Anche a Milano, non ha saputo rinunciare. Vizi da Principe. Tra un asado e l’altro, chiaramente; ma il suo piatto preferito è l’empanada, una tortilla piena di carne. Diego adora la cucina argentina, il Gaucho e il Botinero (di Zanetti) sono i suoi riferimenti quando si va a cena, ma poi subito a casa. La famiglia prima di tutto: al parco coi figli spesso, cartoni animati sempre (“Ben 10” è l’unico per calmare i piccoli quando piangono!). Questa è stata la vita milanese di Milito e lo è tutt’ora in Sudamerica.
Ma se c’è una partita che vuol vedere, il telecomando lo prende papà Diego… ed è pure scaramantico. Come quella volta che invita Javier Zanetti a cena, è il 2010, c’è Roma-Sampdoria. L’Inter è alle spalle nella corsa scudetto, pizza tutti insieme e si guarda la partita. Roma in vantaggio, all’intervallo arrivano le pizze ordinate: “Voi siete Zanetti e Milito! Grandi!“, urla il ragazzo che le consegna. “Ma grandi cosa, perdiamo lo scudetto…“, risponde Diego ridendo. Quando la moglie si alza con sua figlia per salutare e portarla a dormire, arriva l’1-1 della Samp. È delirio, lo scaramantico Milito impone alla moglie e alla figlia Augustina di non muoversi da lì. E arriva l’1-2, segna Pazzini. L’Inter può sorpassare e correre, direzione scudetto. Milito manda a nanna la figlia un po’ più tardi. Ma quella pizza da scudetto non la dimenticherà mai…
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