Una persona pacata e genuina. Ed un “gran lavoratore”, dicono di lui. L’essenza di Gianpaolo Castorina, il nuovo allenatore dell’Entella. L’uomo giusto al posto giusto. Chiamato a far fronte alla crisi di risultati dei biancocelesti nelle ultime giornate di B. Un obiettivo: continuare a credere nei playoff. Dalla Primavera alla prima squadra. Cresciuto nelle giovanili del Milan insieme a personaggi del calibro di Oddo, Coco e Brocchi: “Al Milan ho acquisito quasi tutto il mio bagaglio di esperienza che oggi cerco di trasmettere ai miei ragazzi: la cultura e la serietà del lavoro”. Ma chiavarese d’adozione: in pochi conoscono la piazza come lui. Nonostante ogni giorno in auto faccia avanti e indietro da Massa, dove vive. “Ormai appartengo a questa società da più di 10 anni: posso dire di essere stato il primo acquisto del presidente Gozzi e della ‘Nuova Entella’ – aveva dichiarato tempo fa proprio Castorina ai nostri microfoni -. Comprendo il valore di questa maglia e qui mi sento davvero apprezzato”. Una carriera da calciatore tra Serie B, C e dilettanti, prima di vestire la maglia biancoceleste e non abbandonarla più. Prima da giocatore e poi da allenatore. Fu Cristiano Bacci a spingerlo ad abbandonare anzitempo gli scarpini per la panchina quando, nella stagione 2010/11, lo convinse a diventare suo vice. Era il ritorno dei biancocelesti tra i professionisti dopo 22 anni. Quell’annata si rivelò travagliata ma rappresentò per Castorina un punto di partenza. Capì che insegnare calcio era la sua vera vocazione. Giovanissimi, Allievi e poi Primavera. Squadre sempre contraddistinte da un gioco entusiasmante. “Guardo molte partite e molti allenatori giocano un bel calcio ma non ce n’è uno in particolare a cui mi ispiro perché prima vorrei conoscere ciascuno di loro dal punto di vista dei valori umani. Sarebbe banale citare i più grandi tecnici al mondo come Guardiola. Posso dire però di aver avuto un punto di riferimento: Maurizio Viscidi, mio allenatore ai tempi delle giovanili del Milan“. Il perché a Chiavari Castorina sia sempre stato stimato prima come uomo e poi come professionista è facilmente intuibile. L’escalation di risultati ottenuti negli ultimi due anni con la Primavera ha fatto poi il resto. Apice di un lavoro straordinario celebrato con l’accesso alle Final Eight e alla finale di Tim Cup contro la Roma. Un traguardo storico che ha fatto parlare tutta Italia dei ragazzi di Castorina, al di là della sconfitta. “Quello che mi auguro è che si smetta di parlare dell’Entella come una favola: raccogliamo i frutti del nostro duro lavoro”. Ma soprattutto biglietto da visita per convincere il presidente Gozzi, il ds Superbi ed il dg Matteazzi a puntare dritto su di lui per il dopo Breda. Insieme ovviamente alla sua pacatezza e genuinità: l’essenza di Gianpaolo Castorina. Quel “gran lavoratore” pronto a stupire Chiavari anche con la prima squadra, magari proprio grazie a quei giovani che ha saputo rendere grandi sotto la sua gestione.
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