Sfida particolare, meglio non schierarsi. Lo sa, Filippo Inzaghi che domani all’Olimpico si affronteranno due squadre a cui non è impossibile non essere legati. Il Milan per i successi del passato, la Lazio perché allenata dal ‘fratellino’ Simone. Al Quotidiano Sportivo, il classe ’73 si è dilungato a parlare della sfida, non mancando di elogi verso Inzaghi jr: “Sono due squadre a cui voglio particolarmente bene: la Lazio perché è allenata da mio fratello Simone, il Milan perché è la mia storia, un club che mi ha dato tantissimo. Spero di assistere a una bellissima partita e che a vincere sia il migliore. Simone è diventato uno dei migliori tecnici in Italia, è un professionista molto bravo e con una grande preparazione, ma non gli invidio nulla. Siamo accomunati dalla stessa forte passione che mettiamo nel nostro lavoro. Tra di noi c’è grande confronto: io gli chiedo consigli, lui fa lo stesso con me”.
Un applauso anche alla campagna acquisti del Milan, con la rosa che si è rinforzata in ogni reparto: “Fassone e Mirabelli hanno svolto un ottimo lavoro: è stata allestita una grandissima squadra. Sono convinto che i rossoneri potranno lottare per lo scudetto fino all’ultimo. Il Milan è molto forte anche là davanti. Hanno preso Kalinic che è un giocatore importante, lo stesso André Silva è un centravanti di livello internazionale. E poi c’è Cutrone: quello che sta facendo è impressionante per un ragazzo del ’98. Bonucci? Stiamo parlando senza alcun dubbio del colpo più importante dell’ultimo calciomercato italiano. Una mossa che ha spostato gli equilibri”. Però, per il campionato è ancora la Juventus la grande favorita: “Sicuramente resta la squadra da battere. Ma finalmente, dopo tanti anni, assistiamo a un campionato molto equilibrato, la situazione si è livellata: le milanesi si sono rafforzate tantissimo, il Napoli di Sarri gioca un calcio splendido ed è ormai una certezza. Poi c’è anche la Roma: ha cambiato molto, ma può fare grandi cose. Tutto questo è un bene per il nostro calcio”.
Infine, un occhio al suo Venezia. L’obiettivo? Quello di restare in Serie B: “Il presidente è una persona molto ambiziosa, come me. E’ grazie al suo entusiasmo se il Venezia è riuscito a compiere un’impresa fatta da appena 2 o 3 squadre negli ultimi 60 anni. Ma dobbiamo essere realisti: mantenere la categoria è il nostro primo obiettivo”.
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