L’uomo prima del giocatore. Comunque sia: entrambi fantastici, da 10. “Ho sempre cercato di essere rispettoso, fare le cose per bene. E’ il mio modo di essere. Sportivamente, i momenti più difficili sono state le retrocessioni. Molto più degli infortuni. Fuori dal campo? Mah…”. Ecco l’episodio più curioso. “Una volta la polizia ti multò perché stavi parlando al telefono, in macchina… ma non avevi il telefono! Vero?” commenta il giornalista. Valeron conferma: “Certo! E l’ho anche pagata la multa!”.
Dopo più di 20 anni di carriera, tra alti, altissimi, e qualche basso soprattutto dovuto a guai fisici, Juan Carlos Valerón ha deciso di lasciare il calcio. L’annuncio del Mago – 41enne il prossimo 17 giugno – è arrivato questa domenica, nell’ultima partita del suo Las Palmas in casa contro il Bilbao. Settimana prossima contro il Malaga l’ultimo, definitivo, recital. Nella notte tra martedì e mercoledì, il giocatore di Arguineguín si è raccontato ai microfoni di Radio Cope. Sinceramente, tra aneddoti e curiosità. “L’altro giorno – vs il Bilbao – l’arbitro mi ha chiesto la maglietta: io gliel’ho data, ovviamente”. Poi, sfogliando un po’ la sua carriera. “Il Bernabeu è lo stadio dove più mi è piaciuto giocare”. “Il giocatore che mi ha riempito di botte più degli altri? Uff… Albelda ne dava!”.
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