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Il “lusso” Totti, la stima per Conte e una certezza. De Rossi: “La Roma dovrebbe far di tutto per trattenere Spalletti”

Dalla situazione-Spalletti al proprio futuro, passando per gli allenatori avuti nel passato e per il rapporto con Francesco Totti. Daniele De Rossi si è aperto a 360° in una lunga e bella intervista rilasciata a “Rivista Undici”, in cui il centrocampista della Roma ha voluto fortemente esporsi a favore del proprio allenatore come guida tecnica giallorossa anche in futuro: “La Roma dovrebbe far di tutto per trattenere Spalletti, perchè sarà più forte. Ha un carattere difficile, ma è stato l’allenatore che mi ha condizionato di più, ho cominciato a vedere il calcio con gli occhi di questo allenatore. Ed è un bel vedere”.

Da un allenatore, Spalletti, ad altri: Ranieri, Conte ma soprattutto Zeman. “L’annata con Zeman è stata dura, la prima stagione in cui ho giocato di meno: non mi sentivo indispensabile. Non credo Zeman sia un disonesto: la sua carriera e la sua storia parlano per lui, ha dimostrato spesso di avere una grande rettitudine, non vedo perché con me avrebbe dovuto comprometterla. Ranieri, al contrario, è quello con cui ho vissuto la stagione più esaltante. Conte invece mi ha folgorato: amo le persone dirette e chi dice la verità. Tatticamente è un mostro, un animale da campo: non è facile essere un suo giocatore, ma è bello esserlo“.

Parentesi anche sul proprio futuro e su Totti: “È qualcosa che prima o poi dovrò affrontare con la società. Ma non ci penso, anche se voglio continuare a giocare ancora per un po’. Vivere senza Roma mi avrebbe fatto più male del non aver vissuto un Real Madrid-Barcellona o di non aver calcato gli stadi inglesi più belli, o di non aver vinto determinate cose. Mi sono permesso in questi 16 anni un lusso che a Roma hanno avuto in pochi: vivere Totti non solo come un idolo. Stare tutti i giorni con lui ti porta a vivere come una cosa normale l’essere accanto a un calciatore che normale non è”.

“Ho avuto due tra i dieci allenatori migliori al mondo: Spalletti e Conte. Il terzo è Luis Enrique. Contro un altro, Guardiola, ho giocato, e dovessi prendere una panchina chiederei di andare a guardarlo per imparare” conlcude poi De Rossi, soffermandosi anche su Pirlo e Maldini. “Andrea un esempio da seguire, mentre Maldini mi ha sempre dato l’impressione di essere un leader, perché lo è veramente. Mi piacerebbe assomigliare a lui“.

Redazione

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