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Il Lanciano ed il suo tifoso di “un altro pianeta”: prima della partita fusilli e vino con il Gruppo Lancianesi

Vicoli, vicoletti e stradine nascoste: il centro storico di Lanciano è un dedalo di viuzze affascinanti. Muoversi può sembrare difficile, ma in realtà basta lasciarsi trasportare, come se a spingerti ci fosse una sorta di corrente invisibile. Ed è quasi un soffio di vento quello che ci porta a varcare una piccola porticina in legno che introduce all’ingresso del Club Lancianesi.

La tavola – anzi le tavole, perché sono almeno 4 – sono già imbandite: piatti e bicchieri di carta, tovaglie rosse ed una brocca di Montepulciano a fare da centrotavola. Tutto attorno sciarpe del Lanciano(ovviamente), ma non solo. “Conserviamo tutte quelle delle tifoserie che negli anni ci hanno dimostrato affetto”. Le voci di sottofondo sono tante, perché ognuno qui ha una storia da raccontare, ma tra la folla si fa posto il più piccolo di tutti. Danilo Di Liberto, ma se lo chiami così potrebbe non voltarsi neppure per rispondere. Per tutti lui è Marzianetto “Ma non lo vedi che sembra E.T.?”, spiegano in coro i ragazzi del Club Lancianesi.

Sono ancora le 12.30 e a Lanciano-Ternana mancano ancora più di due ore, ma per Marzianetto non importa. “Non ho fame. Ho lo stomaco chiuso da tre giorni e la notte di ieri l’ho trascorsa interamente a studiare le sfide delle altre squadre coinvolte nella lotta per la salvezza. Oggi è la partita più importante degli ultimi 4 anni”. La Virtus Lanciano si gioca la possibilità di rimanere in Serie B e questa cosa per Marzianetto non è da poco. “Sego il Lanciano da sempre, andavo in trasferta anche ai tempi dell’Eccellenza, figuriamoci adesso come posso stare”.

E quelli che lo circondano non sono da meno. “La settimana scorsa ho festeggiato le mie 300 trasferte”, aggiunge uno di loro. Indossano tutti la “divisa ufficiale”: maglietta nera con una fascia orizzontale rossa e la scritta bianca Lancianesi. Nella sede del loro club, dove si ritrovano ogni martedì sera per preparare le coreografie in vista della partita del sabato, c’è tutto. Anche una cucina dove l’acqua in pentola già bolle. Stanno per buttare la pasta(oggi fusilli all’amatriciana)accompagnata dall’immancabile bicchiere di vino rosso. “E’ una tradizione fissa – spiega Marzianetto – prima delle partite casalinghe ci ritroviamo sempre qui per pranzare insieme poi tutti allo stadio”. Marzianetto non mangerà nulla, aspettando che a riempire la sua pancia ed il suo cuore possano essere i gol della Virtus Lanciano.

Redazione

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