Tanto famoso da essere diventato un marchio registrato. Il celebre ‘geyser sound’, nato ad Euro2016 e frutto del senso di appartenenza dei tifosi islandesi, è soggetto a copyright (dal 2016). In sostanza: chiunque voglia usarlo o riprodurlo, deve pagare i diritti. Ne sa qualcosa un vignettista islandese, Hugleikur Dagsson, a cui è stato vietato vendere delle magliette a tema ‘geyser sound’: tradotto, non si può nemmeno riproporre in stampa il tema ‘battito di mani’ con annesso ‘Hù’ che rimanda al famoso coro. Già, perché nel 2016 è stato registrato in due modi: ‘Hùh’ e ‘Hù’, visto che l’ufficio brevetti le considera come parole uguali.
Dagsson si è difeso dicendo che c’era un errore grammaticale, dato che in lingua islandese le parole non terminano mai con la lettera ‘h’, ma il divieto di riprodurre il ‘geyser sound’ resta comunque. Tuttavia il vignettista ha assicurato che continuerà a vendere le sue magliette, mosso anche da una giusta causa visto che metà del ricavato andrà a finanziare la ricerca per la lotta contro il cancro. L’ufficio brevetti islandese non ha ancora reagito e nonostante tutto la controversia resta sempre aperta, dato che quell’ ‘Huh’ da quasi due anni ormai è ufficialmente un marchio registrato.
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