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Il fratello Thor, il suo Tony e quella strana coincidenza tutta swede di Foggia-Parma, a tutto Gagliolo: “Italia-Svezia? Ovviamente tifo azzurri”

Foggia-Parma 0-3. E’ 4 Gennaio 1994 e la squadra di Nevio Scala s’impone in Coppa Italia sui rossoneri di Zeman. La sblocca un certo Tomas Brolin, uno svedese che in Emilia ha fatto storia agli inizi anni 90′. E’ il minuto dodici quando Brolin da il via al tris che i gialloblu calano allo Zaccheria. Stesso posto, stesso risultato e anche stesso minuto per un’altra vittoria gialloblu. Niente Coppa, stavolta è Serie B, ed è Riccardo Gagliolo ad avviare la goleada del Parma. Segni particolari? E’ metà svedese, quasi come Brolin: “Si lo conosco, ma non abbastanza. Lui ha giocato al Sundsvall – racconta lo stesso Gagliolo – ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – che è la città di mia madre e io ci vado spesso per andare a trovarla”. Metà italiano (ligure per esattezza) metà swede Gagliolo, più o meno dall’autunno di due anni fa, periodo in cui ha acquisito la cittadinanza svedese. E per Italia-Svezia adesso come si fa?: “Alt, sono italo-svedese, ma non posso che tifare Italia... D’altronde come potrebbe essere il contrario per un ragazzo nato e cresciuto in Liguria, fin quando non è poi arrivata la chiamata giusta: da Carpi. Un’intuizione di Cristiano Giuntoli, che lo ha portato in biancorosso, con cui è arrivata la promozione in Serie A. Anni belli quelli per Riccardo, tra allenamenti duri con Castori in panchina e aperitivi tra tifosi e staff tecnico. Il presente, invece, è in Emilia ma si chiama Parma. Per ora sono due gol in Serie B, che, tra Palermo e Foggia, hanno fruttato quattro punti alla squadra di D’Aversa, che allo Zaccheria ha centrato la seconda vittoria di fila: “Sono sei punti molto importanti sicuramente. Abbiamo giocato bene, ma questo dev’essere un punto di partenza, perché in Serie B ogni partita fa storia a sè. Ora siamo tutte molto vicine, e la classifica è presto per giudicarla. Noi pensiamo partita dopo partita: il nostro obiettivo è solo ed esclusivamente il prossimo avversario. Non lo dice apertamente Gagliolo ma l’obiettivo dei gialloblu potrebbe essere il ritorno in Serie A dopo tre stagioni, in cui lui ha giocato con la maglia del Carpi. Non ha fatto in tempo a incontrare Zlatan Ibrahimovic, suo idolo e un Dio dalle parti di mamma Eva. A proposito di dei. C’è uno che Gagliolo conosce molto bene ed è il suo soprannome: Thor, che in questi giorni è anche al cinema con un nuovo capitolo della saga: “Non sono andato a vederlo e non so perché mi chiamano così. Forse per i miei capelli, ma vi assicuro che Thor è mio fratello Stefano. Lui assomiglia a Thor perché ha i capelli lunghi”. E se Thor è il Dio del tuono, Gagliolo è una sorta di Dio dello sport: “Sono un ragazzo molto sportivo, mi piace andare a sciare, mi piace molto giocare a paddle e mi piace mangiare bene”. Anche se lo sport più difficile sembrerebbe quello di tenere a bada la star di casa Gagliolo, Tony: “Il mio cane è un Pitbull Amstaff”. Il nome lo si deve a Martina, influencer e fidanzata di Gagliolo, che, evidentemente, l’ha influenzato anche nel nome del cane: “Lo ha scelto lei il nome, direi che “Tony” è simpatico per un cane, ha la faccia un pò cattiva ma è un cane dolcissimo. Tony era il nome adatto”. Un nome da vichingo!

Foto Twitter @parmacalcio1913

Redazione

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