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Il Foggia aggredito, una giovane tifosa scrive (con il cuore) la sua triste lettera d’amore

Signor Di Marzio la ringrazio infinitamente per la disponibilità. Mi scuso per la forma del contenuto (ovviamente non contenente nulla di estremo), ma purtroppo sono una giovane ragazza che ha un difetto, se così si può chiamare, ossia quello di amare la propria terra e di sperare che un giorno le cose possano cambiare. Con l’amaro in bocca, ho sentito di voler condividere con più persone questo mio pensiero. Grazie ancora una volta per l’attenzione.

“Molti di voi non mi conoscono. lo sono una giovane ragazza che quest’anno compierà 22 anni. A voi sembrerà una sciocchezza, ma ci tengo a scrivere qualche parola sul post partita Fidelis Andria – Foggia di sabato scorso. In questa città c’è gente che non sa più cosa sia la dignità, non sa cosa siano il rispetto e la civiltà. Il calcio quest’anno ci ha dato la possibilità di crescere e maturare assieme ad un team eccezionale e cosa succede? lnferno. Pur essendo loro concittadina, non approvo e mai approverò questi gesti ingiustificabili, perché la violenza non è mai giustificata. Come possiamo sperare che qualche santo scenda dal cielo per salvare la nostra terra? Come possiamo permetterci di dire che nessuno pensa a noi e che siamo una terra dimenticata? Lo sport, il calcio in questo caso, come ogni altra passione, è la cosa più bella che esista, ci ricorda che restiamo piccoli per sempre, ma allo stesso tempo siamo grandi abbastanza per poterlo seguire al meglio. E pensare che io mi sono sempre sentita protetta entrando nel mio Zaccheria, più protetta lì dove i miei genitori hanno sempre avuto paura che io andassi, piuttosto che per le strade di questa città, della mia amata città che viene mortificata ogni giorno di più. La mia terra, la terra che amo.. ma come posso sperare che la situazione migliori se vedo i mie concittadini aggredire i propri beniamini? Se le stesse persone che fino a ieri erano su quegli spalti insieme a me a proclamare amore per la maglia, per i nostri colori, in un batter d’occhio si sono trasformate in bestie senza cuore? Perché reclamare un diritto che non ci appartiene, quello di meritare di più? Cosa dovremmo meritare? Beh, il merito, quello riguarda la squadra perché sono loro a scendere in campo, conta il gruppo, conta il gioco..conta il mister..sono loro a dover meritare o meno una categoria superiore o inferiore. La piazza assume valore quando ti rende orgoglioso di rappresentarla. Ma voglio pensare anche all’altra faccia della medaglia, a quelli che come me sanno amare la propria squadra, ma sopratutto la propria città. Ci dissociamo da quanto accaduto e vogliamo dire una cosa sola: Foggia ti amiamo”.

Redazione

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