Viviamo nell’era in cui sembrano destinati a scomparire oggetti e abitudini fino a poco tempo fa imprescindibili…Ormai tutto (o quasi) si può fare attraverso uno smartphone, uno schermo, una tastiera o un joystick. Se vogliamo leggere un romanzo, non abbiamo più bisogno di sentirne la carta sotto le dita, perché esistono gli ebook e i lettori elettronici. Chi nel 2017 si sognerebbe di scrivere una lettera, affrancarla e spedirla? Quanti passerebbero pomeriggi a cercare per negozi un oggetto introvabile, quando con un account internet e una carta di credito, quell’oggetto potrebbe arrivare a casa in meno di 24 ore? Chi acquista più CD, DVD, giochi in scatola e navigatori? C’è iTunes, c’è il Risiko per tablet, c’è Google maps nel telefono e Netflix sul portatile.
Nessun allarmismo: non siamo ancora nell’epoca profetizzata da Minority Report dove la strade sono deserte e le città governate da droni e robot, ma è anche vero che vanno esaurendosi consuetudini che dieci anni fa costituivano un aspetto naturale del nostro contesto sociale ed emozionale. Le passioni resistono ma cambia radicalmente il modo di coltivarle e svilupparle. Una però c’è, non ci sorprende che abbia a che fare con il calcio (uno dei più resistenti pilastri del nostro tempo) ed è rimasta la stessa dal 1961: l’album delle figurine Calciatori Panini. Ieri la società modenese ha presentato, nella sede della Lega Calcio a Milano, la 56esima edizione di un prodotto che attraversa generazioni e decenni senza conoscere crisi e che annovera un milione e mezzo di collezionisti tra grandi e piccini. “Celo/manca” ha ancora quel magnetismo che riempiva gli occhi di nonni (e nipoti) quando in edicola, insieme alla Gazzetta, si chiedeva il pacchetto di figurine. Impossibile farlo arrivare integro a casa: si scartava sul posto, si dava un’occhiata veloce ai giocatori e con autentica gioia si tenevano ben strette quelle che ancora mancavano all’appello. Le altre, nel diario o nell’astuccio, perché il giorno dopo, a scuola, l’intervallo era dedicato agli scambi coi compagni. La competizione per finire l’album per primi era serrata e ogni momento era buono per farsi vanto dell’immagine più anelata, quella che sembrava introvabile. Panini si è rinnovata col tempo e proprio l’edizione 2016/17 è carica di novità che dimostrano quanto l’azienda voglia stare al passo coi tempi. Concorsi, premi, sezioni sul calciomercato, quiz e nuovi materiali sono stati gli investimenti che rendono l’album di quest’anno ancora più invitante. Ma la sostanza non cambia, non è mai cambiata: il pacchetto da strappare, la colla sulle dita, l’euforia del collezionista nel trovare il proprio campione e del campione di trovare se stesso (è di stamattina l’entusiasmo via Twitter di Buffon: “Aprire un pacchetto di #CalciatoriPanini e trovare la propria figurina è sempre una splendida emozione”) sono gli aspetti che rendono quest’album un’identità riconoscibile tra passato e presente. Ed è proprio questa la grandezza: mantenere la propria identità in un’era in cui ogni oggetto sembra perderla.
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