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Il Cagliari di Allegri, la trafila nelle serie inferiori e la rinascita a Malta. Che storia Claudio Pani: “In Europa League vorrei incontrare un’italiana”

Perdersi per poi ritrovarsi, lontano da casa. Quando tutto sembra andare per il verso sbagliato può bastare una chiamata per ritrovare la voglia di non arrendersi, di continuare a lottare per un ideale. E’ quello che è successo a Claudio Pani: partito da Cagliari e arrivato a Malta nel Valletta, passando per una lunga trafila nelle serie inferiori: “A un certo punto volevo mollare tutto, non mi divertivo più”. Poi è arrivata la chiamata giusta, quella che ti cambia la vita: “All’inizio non sapevo nemmeno dove fosse Malta… Mi ha cambiato dentro, come giocatore ma soprattutto come uomo”. Sarà stata la vicinanza del mare forse, quello lo ha sempre accompagnato, fin da bambino. Nato a Cagliari, dove ha fatto tutta la trafila nelle giovanili fino ad arrivare in prima squadra: “Giocare per la squadra della propria città è un sogno – Racconta Pani ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – Ho avuto l’opportunità di confrontarmi con una realtà importante come la Serie A e ho potuto allenarmi con grandi campioni. Uno su tutti: Gianfranco Zola. Come giocatore sembrava un ragazzino, nonostante i suoi 39 anni. Era un esempio per tutti: veniva 2 ore prima agli allenamenti e se ne andava 2 ore dopo per provare i calci di punizione”.

Una squadra affiatata, guidata da un allenatore giovane ma già promettente: “Con Allegri avevo un bel rapporto, è una persona eccezionale. Ci faceva divertire. Mi ricordo che a volte si toglieva le scarpe e scalzo batteva punizioni e faceva dei cambi di gioco perfetti. Ha dei piedi spettacolari. Era un giocatore che allenava, anche chi trovava meno spazio era sempre dalla sua parte”. Questione di empatia, di complicità. Quella che Pani non è riuscito a trovare con la dirigenza del Cagliari “colpa del mio agente dell’epoca”. Per questo ha dovuto cambiare aria, iniziare una lunga corsa per l’Italia, dall’alto in basso. Esperienza positiva all’inizio, meno col passare del tempo: “Sono partito benissimo, poi con il tempo le cose non sono andate come speravo. Ho ricevuto comunque offerte importanti, ma alla fine non se n’è fatto niente, sempre per colpa di cattivi consigli”. Un lungo periodo dove la voglia di rincorrere il pallone e il proprio sogno sembrava esaurirsi. Poi il richiamo di Malta, irrefrenabile. La scelta giusta e la scintilla della passione di nuovo accesa: “A livello personale mi ha dato tantissimo: avere un obiettivo da portare a termine ti fa sentire vivo, specialmente se l’obiettivo è vincere qualcosa”.

Già, perché il Valletta ogni anno punta a vincere il campionato, anche se quest’anno non è andata così: “Fino a tre settimane dal termine eravamo ad un solo punto dalla vetta della classifica. Poi abbiamo pareggiato una partita che dovevamo vincere ad ogni costo e sono iniziati problemi. Alla fine siamo arrivati quarti qualificandoci per il primo turno di qualificazione in Europa League”. Una delusione per una squadra abituata a vincere “ma i tifosi non ci hanno fatto pesare troppo la cosa, questa è una delle differenze rispetto all’Italia”. E le altre? “Qui c’è più spazio per la fantasia, la pressione è minore, si lavora meglio e le partite si vivono in maniera positiva”.

Differenze a livello calcistico, ma anche nello stile di vita: “Qui c’è una mentalità totalmente diversa rispetto all’Italia. Lasciano più spazio alla creatività, alla fantasia. Invogliano ad investire grazie agli incentivi che offre il governo. Molte persone si stanno trasferendo qui, e chi viene difficilmente va via. La cosa che mi piace meno? Il traffico: ci sono solo macchine nonostante l’isola non sia molto grande. Per arrivare al campo d’allenamento che dista 3-4 km da casa mia a volte ci metto 3 ore: un inferno”. Traffico a parte a Malta Pani ha ritrovato se stesso, si è tolto soddisfazioni e pesi, ha coronato un sogno: “Ho giocato due preliminari di Champions League, uno contro la Stella Rossa al Marakana. E’ stata un’esperienza incredibile giocare in quello stadio con 40.000 persone che non hanno mai smesso di incitare la squadra”. Malta come punto di partenza, ma anche di arrivo. Perché ora Claudio Pani non ci pensa proprio a tornare a giocare in Italia “accetterei offerte serie solo dall’estero, ormai ho 31 anni e devo pensare al futuro”. Intanto il presente si chiama Malta e anche Ilaria. La fidanzata a cui pochi giorni fa ha chiesto di sposarlo:in maniera inattesa, come si si può notare dal video della pagine “Finalmente Fiori” postato dallo stesso Pani sul proprio profilo Facebook.Un promessa d’amore, come quella fatta al paese che gli ha regalato una seconda vita calcistica.

Giacomo Chiuchiolo

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