Categories: Interviste e Storie

​Il Borgosesia, l’esordio a 16 anni e i gol davanti alla famiglia: Giacomo Tomaselli, sognando Dybala

L’idolo
Dybala da studiare, la famiglia, la scuola, qualche piccolo gesto
scaramantico prima delle partite. E un talento che gli ha permesso di
bruciare le tappe e di conquistarsi la convocazione nella Nazionale
Under 18 Lnd: un altro passo importante per Giacomo Tomaselli, ala
destra del Borgosesia Calcio. Da bambino voleva vestire la maglia della
sua città e ci è riuscito. Poi voleva segnare e a soli 16 anni ha
trovato la prima firma contro il Varese. Una soddisfazione dietro
l’altra. L’ultima lo vede nell’elenco dei calciatori che prenderanno
parte al primo raduno con soli calciatori di Serie D a Pomezia. Un
ulteriore riconoscimento per il lavoro quotidiano.

Classe
1999, un mix di tecnica, tiro e dribbling, ‘Toma’ – come lo chiamano
tutti – esordisce nella massima serie dei dilettanti molto giovane
contro la Fezzanese e dopo poco più di un mese arriva anche il primo
gol. L’allenatore dei granata Alessio Dionisi vede le sue qualità e
decide di puntare su di lui. E non sbaglia. “E’ importante per me avere
una guida come lui – conferma Tomaselli – negli ultimi due anni mi ha
dato tanti consigli, così come l’allenatore dei portieri Egidio Capra.
Entrambi mi hanno aiutato molto, mi hanno cresciuto nel migliore dei
modi e mi hanno insegnato ad essere umile e a lavorare sempre al massimo
per ottenere i risultati che ora stanno arrivando”.

Giacomo
ha iniziato a giocare nella scuola calcio Matteo Bagarini proprio a
Borgosesia, poi è passato nel settore giovanile del Novara dove oltre al
soprannome (“i miei compagni hanno iniziato a chiamarmi così e da lì
non è più cambiato nulla”) si è guadagnato anche le attenzioni del club
granata che lo ha così riportato a casa: “Da quando sono qui ho vissuto
tante emozioni. La più forte? Direi l’esordio in prima squadra, che è
stato un momento davvero importante per me. Però ricordo anche una
partita negli Allievi di qualche tempo fa. In quell’occasione abbiamo
vinto 6-4 contro i primi in classifica e lì ho capito che quello che
importa davvero in una squadra è il gruppo, non i singoli giocatori. In
quella formazione eravamo coetanei e amici, ancora adesso tutti tifano
per me e mi sostengono ogni domenica”.

In
campo una vera e propria famiglia guidata da Dionisi sempre al suo
fianco, fuori l’importante sostegno di mamma e papà: “I miei genitori mi
hanno sempre seguito in ogni partita che ho giocato – racconta ancora
Tomaselli – mi sostengono sempre e ultimamente si è aggiunta anche mia
sorella. Mi fa davvero piacere”. L’amore per il calcio nato quando era
piccolo anche grazie alle partite della Juventus, che ancora oggi segue
da tifoso. Il suo calciatore preferito? Giacomo non ha dubbi: “Dybala!
E’ il mio idolo. Non l’ho mai visto giocare dal vivo, ma sinceramente mi
basta osservarlo anche in tv e vedere le sue giocate per apprezzarlo.
Comunque non mi dispiacerebbe vedere una sua partita allo stadio…”. Una
partita allo Juventus Stadium? Magari, da spettatore tra un allenamento,
una gara con il Borgosesia e anche qualche ora sui libri. “Voglio
finire gli studi – precisa ‘Toma’ – il rapporto tra scuola e pallone è
abbastanza equilibrato, anche se pende un po’ di più dalla parte del
calcio”.

Sogni
e speranze da inseguire sempre con semplicità e modestia: “Quello che
ho ottenuto e che otterrò sarà sempre frutto del mio lavoro e del
massimo impegno. Desidero tanto arrivare in alto, è ovvio, ma per ora
voglio pensare a fare bene dove sono. Non ho obiettivi precisi, in
futuro si vedrà cosa potrà accadere”. Per pensare a quello che sarà c’è
tempo. Oggi Tomaselli, assistito da Guido Gallovich, pensa solo al suo
Borgosesia: “Scaramantico? Un po’ – confessa – in ogni partita, ad
esempio, uso sempre la stessa maglietta sotto quella da gioco e cerco di
fare sempre le stesse cose fatte prima dell’ultimo match. In realtà
però non è che creda molto a queste cose. Nel pre gara mi piace stare in
silenzio, concentrato, altre volte mi capita di voler sentire un po’ di
musica”. E in campo? “Ho sempre giocato in attacco e non ho mai pensato
di cambiare ruolo”. Proprio come il numero 21 della Juventus, che
‘Toma’ osserva per poter rubare qualche trucco. Per crescere ancora e
per continuare a bruciare tutte le tappe.

Redazione

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