Dopo Higuain, lui. Maurito, l’uomo dei gol alla Juventus e delle mani aperte appoggiate alle orecchie: “Non vi sento, alzate la voce”. Tipo un po’ arrogante, sicuro di sé e delle sue qualità. Talento tanto, senso del gol forse anche di più. Bomber. Mauro Icardi e il Napoli, sembra di essere tornati indietro di tre anni.
Gennaio 2013. MI9(3) incanta tutti in Serie A: dal blaugrana del Barcellona al blucerchiato della Sampdoria, prima il gol nel derby di Genova e poi la doppietta alla Juventus. Tutta Italia lo celebra, la Sampdoria se lo coccola, le big… lo sognano. Lo inseguono, lo vogliono. Proprio la Juventus, ma non solo. Inter e Napoli alla finestra, i nerazzurri fiutano il colpo per giugno, gli azzurri lo vorrebbero subito. Vice-Cavani per sei mesi, poi chissà. Aurelio De Laurentiis lo segue, lo studia prima ancora dei collaboratori dell’allora ds Riccardo Bigon (Zunino e Mantovani), fiuta il colpaccio perchè in giro di goleador così, a vent’anni ancora da compiere, ce ne sono ben pochi.
E allora in quell’ultimo giorno di mercato ecco la telefonata: “12 milioni per Mauro, vogliamo Icardi a Napoli fin da ora”. Lui ci pensa, riflette insieme all’allora agente Morano e agli intermediari di quella trattativa lampo, Savini e Letterio Pino, ma non accetta. Operazione troppo delicata da impostare, definire e chiudere in poche ore. Napoli arrivederci. O addio, visto che meno di un mese dopo l’Inter, a fari spenti, lo blocca per giugno: operazione definita e blucerchiato che diventa…nerazzurro.
Maglia numero 9 e da luglio 2013 inizia la storia d’amore tra l’Inter e Mauro Icardi. Dopo un primo anno discreto (frenato dalla pubalgia), il secondo è da incorniciare a livello personale: 22 gol e capocannoniere insieme a Luca Toni. Terzo anno: capitano, qualche problemino fisico ma comunque 16 gol in Serie A, con il traguardo dei 50 centri in nerazzurro tagliato a Frosinone.
Poi l’estate, il mercato con le sue sirene estere e…italiane: di nuovo la Juventus, di nuovo il Napoli. I bianconeri poi scelgono Higuain, gli azzurri quindi virano proprio su Icardi. Tre anni (e mezzo) dopo, Maurito e il Napoli, tornano a sfiorarsi, stavolta a cifre ben più alte di quei 12 milioni offerti via telefono alla Sampdoria. Che non fu nemmeno il primo approccio tra il Napoli e Icardi. Estate 2011, il Napoli cerca un attaccante giovane. A Barcellona c’è lui, Maurito Icardi. De Laurentiis però, considera eccessiva la richiesta dei blaugrana per un giovane diciottene che segna tanto ma è considerato ancora troppo acerbo. Non se ne fa nulla, esattamente come un anno e mezzo dopo.
E di mezzo, ora, c’è l’Inter, che ha in Icardi il proprio capitano, l’uomo immagine nerazzurro, il top player considerato incedibile e da valorizzare ancor di più. Argentino come Zanetti, il capitano per eccellenza dalle parti di Appiano, argentino come Higuain, l’ultimo bomber di Napoli. Icardi e il Napoli, tre anni (e mezzo) dopo, ci risiamo, un feeling che parte da lontano, e che ora potrebbe avvicinarli definitivamente.
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