1733 giorni. Tanto tempo è passato dall'ultima volta che Zlatan Ibrahimovic ha vestito la maglia della Svezia. Da qualche giorno, però, è iniziato il countdown per vedere di nuovo Ibra con la casacca gialloblù dopo la convocazione ricevuta da parte del commissario tecnico Janne Anderson per le sfide di qualificazione mondiale contro Georgia, Kosovo e Spagna.
Alle spalle del ritorno di Ibrahimovic in nazionale, però, c'è anche un lavoro "diplomatico". Già perché per ben due volte i CT Anderson è stato a Milano per parlare con l'attaccante rossonero. Il primo incontro a casa di Ibra, il secondo (circa un mese fa) a Milanello. A svelarlo è stato proprio il bomber del Milan dopo la vittoria contro la Fiorentina.
"Siamo stati diretti, abbiamo parlato e adesso mi ha convocato" le parole di Ibrahimovic. Schiettezza, necessaria per ricucire il rapporto tra le parti che nel tempo si era un po' deteriorato. Adesso, però, il ritorno che l'attaccante vede come un "bonus", nel desiderio di continuare a giocare ed essere felice nel mondo del calcio.
Una felicità che passa dal Milan (con il gol contro la Fiorentina è diventato il calciatore più anziano a segnare 15 reti in campionato), ma anche dalla Svezia dove ha collezionato 116 presenze, condite da 62 gol. Più di vent'anni dall'esordio in nazionale Ibra è pronto a tornare per chiudere un cerchio con un obiettivo nel mirino: l'Europeo.
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