Ultima serata a Sanremo per Zlatan Ibrahimovic. L'attaccante del Milan, presa la scena sul palco dell'Ariston, è partito con un monologo incentrato sul successo: "Tutti conoscevano Zlatan prima di questo Festival. Allora perché Zlatan è venuto qui?".
"È venuto perché mi piacciono le sfide, l'adrenalina e mi piace crescere – spiega – Senza sfide non puoi crescere. Quando hai una sfida è come scendere in campo e, quando scendi in campo, puoi vincere o perdere. Ho giocato 935 partite: ne ho vinte, ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti, ma ne ho anche perso qualcuno. Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho anche perso qualcuna. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partite; sono Zlatan quando vinco e quando perdo".
Cadere e rialzarsi, un tema ricorrente nelle sue parole: "Ho fatto più di 500 gol, ma ne ho anche sbagliato qualcuno. Pochi. Qualche rigore andato male, ma il fallimento non è il contrario del successo, è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio possibile. Se sbaglia Zlatan, puoi sbagliare anche tu. La cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza, concentrazione".
Ibrahimovic ha poi ringraziato l'Italia, definendola la sua seconda casa: "Ho organizzato questo Festival per dirvi che ognuno di voi, nel suo piccolo, può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. Questo non è il mio Festival o di Amadeus, ma il vostro Festival. Il Festival dell'Italia intera. Grazie Italia, la mia seconda casa".
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