Punizione dal limite dell’area, lo sguardo è sempre lo stesso, fiero, a tratti superbo. Lui sa già che quella palla oltrepasserà la linea, ma lo tiene per sè, lasciando agli altri il piacere della sorpresa. E che volete che sia una leggera deviazione, lui è Zlatan Ibrahimovic, l’uomo del gol. Con la rete siglata nella sfida di questa sera contro il Chelsea, Ibra è diventato il primo giocatore a segnare almeno un gol in Champions League negli ultimi dieci anni (2016 compreso), l’ennesimo record di una carriera straordinaria.
Nè Messi, nè Cristiano Ronaldo, bensì lui, il totem di Malmoe, l’unico capace ad arrampicarsi fino a questa cima finora inesplorata. Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan o Psg poco importa, non conta la maglia (del resto ce lo ha insegnato proprio lui) conta quella carezza dolce con cui la rete sfiora la palla, un momento magico a cui Ibra ha ormai fatto l’abitudine. La coppa continua a sfuggirgli, i primati no, quelli rimarranno sempre parte del suo dna: del resto lui è Zlatan Ibrahimovic, l’uomo dei record.
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