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I balletti, il the alla pesca, gli arrosticini. “E quando lo buttammo fuori dallo spogliatoio…”: viaggio alle origini della favola Lapadula

Momento Lapa. Il quarto gol in Serie A proprio oggi: immaginazione che si fonde alla realtà. La vive così Gianluca Lapadula, l’apice di un’ascesa infinita scattata col Teramo. “Che risate quell’anno! Lapadula era il classico uomo spogliatoio, super scherzoso – ha dichiarato a proposito il capitano del Teramo Ivan Speranza, in esclusiva per Gianlucadimarzio.comCi faceva ridere in continuazione. Spesso proprio negli spogliatoi giocavamo a calcio tennis oppure Lapa si metteva a fare dei balletti. Ha un passo tutto suo da sudamericano, particolare…”.

Impossibile non sorridere immaginando certe movenze. Uomo spogliatoio sì, anche se qualche volta lo cacciavamo fuori! Il motivo è semplice: lui non è affatto scaramantico e di proposito veniva a disturbare le scaramanzie di noi altri”.

Dal Teramo al Milan, il salto è di quelli tosti. Ma Speranza non ha dubbi sull’amico Lapa: Già allora aveva una forza mentale devastante. È un ragazzo d’oro, eccezionale in campo e fuori. Prima delle partite era tranquillo: quando mancava circa un’ora al fischio iniziale si metteva le cuffie per ascoltare la musica e si isolava dal mondo. In campo poi correva dietro tutti, non mollava mai. Un guerriero, lo chiamavamo appunto Sir William (Braveheart)”.

Guerriero con un grande punto debole: gli arrosticini. A quelli del ristorante ‘Strabacco’ di Teramo proprio non sa resistere. “Veniva spesso da noi con i compagni ma anche con la famiglia. Va matto per il formaggio fritto e gli arrosticini, che ha scoperto proprio qua dove li ha mangiati per la prima volta”. Dal campo alla tavola, a parlare sempre in esclusiva è Valentina, titolare (assieme al fratello Alessandro) proprio del ristorante ‘Strabacco’ di Teramo.

“È come un fratello. Sempre noi l’abbiamo portato per la prima volta fuori a mangiare il pesce crudo. È un ragazzo ottimo ed un grande atleta tanto che non beve mai: non accompagnava il crudo con del buon vino ma… col the freddo alla pesca!, sorriso spontaneo. Dal tono di voce si riconosce l’emozione nel rivivere certi attimi di serenità raccontandoli.

Il ristorante è punto di riferimento del Teramo calcio: i giocatori appena acquistati vengono portati qui. Galeotta fu la prima volta per Lapa: L’abbiamo amato quando ancora non era ‘Lapadula’. Ora la vita gli è cambiata ma continuiamo a volerci un gran bene. È rimasto legatissimo a Teramo anche se non lo vediamo dai tempi di Pescara. D’altronde il grande salto l’ha fatto partendo da qui, come gli predisse la zia chiromante ‘Diventerai grande grazie ad una maglia biancorossa’”. Quella del Teramo, appunto. Dove il momento Lapa è cominciato, culminando l’ascesa della favola proprio ora col Milan.

Alberto Trovamala

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