Interviste e Storie

La vita da chill guy di Huijsen: “A Bournemouth giochiamo senza paura. In un’altra vita? Imprenditore”

Dean Huijsen, giocatore Bournemouth (credits: Emanuele Croci)

Dal documentario “Bournemouth, don’t call it Cinderella anymore”: la nostra intervista al calciatore spagnolo

E se vi dicessimo che il chill guy più famoso del calcio avrebbe potuto fare l’imprenditore?

“Se non fossi stato un calciatore…avrei fatto l’imprenditore. Oggi voglio vincere tutto. Io e Yildiz? Siamo migliori amici: ci sentiamo spesso”.

Il primo ricordo con il pallone tra i piedi – “Se chiudo gli occhi ci siamo e mio padre e stiamo giocando a calcio” -, la crescita in Italia e l’arrivo in Inghilterra.

I piani per il futuro? “Essere ricordato come una brava persona”, racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com nel documentario “Bournemouth, don’t call it Cinderella anymore”.

Huijsen, chiamatemi “chill guy”

Calmo in campo, come nella vita: Huijsen è un ragazzo chill e non sente la pressione: “Faccio la mia vita, semplicemente gioco a calcio. Non penso molto ad altro. Il mio esordio tra i professionisti a San Siro? Ero tranquillo e felice di poter esaudire il mio sogno”.

Il presente dice Inghilterra, più precisamente Bournemouth (città di mare nella contea del Dorset). Il progetto delle Cherries è chiaro: puntare sui giovani, non concedere spazi agli avversari e giocare senza paura. Arrivato dalla Juventus, Huijsen si è guadagnato in pochissimo tempo un posto da titolare e da protagonista in una stagione – che per la squadra di Iraola – è già entrata nella storia: “Qui c’è un grande progetto, ci sono giocatori giovani. Il nostro modo di giocare ‘senza paura ci aiuta, si è visto durante l’anno”. Le vittorie contro le big della Premier League non sono un caso.

Dean Huijsen, giocatore Bournemouth

L’esperienza in Italia: “Dybala e Lukaku insegnanti di vita. Io, Yildiz e Muharemović abbiamo un gruppo whatsapp”

Huijsen è un ragazzo equilibrato e intelligente: conosce 5 lingue e le parla senza timore o difficoltà di sbagliare (proprio come in campo). Quando sente parlare di Italia, gli occhi si illuminano e la sua voce prende un altro colore: “Allegri, Mourinho e De Rossi sono speciali”. Juventus e poi Roma: in entrambi i casi, lo spogliatoio – per Huijsen – si è trasformato in una lezione di calcio. E di vita. “Calcisticamente ho imparato molto da Bremer e Mancini. Dybala e Lukaku sono insegnanti di vita”.

Cresciuto nel progetto Next Gen dei bianconeri, Huijsen ha condiviso ricordi e momenti con Kenan Yildiz. Migliore amico ai tempi di Torino, oggi i due si sentono ancora su whatsapp insieme a Muharemović (oggi al Sassuolo): “Abbiamo un gruppo dove parliamo. Kenan ha un grande potenziale, fa delle giocate fuori dal normale. Ha la testa per poter arrivare in alto”.

Vitality Stadium, Bournemouth (credits: Emanuele Croci)

Huijsen è il futuro

Nato in Olanda, ma cresciuto in Spagna, Huijsen sente la roja sulla sua pelle. Ma uno stile di vita: “Ho un modello di vita che si avvicina al loro, anche nella cultura. I miei genitori sono olandese, ma io mi sento spagnolo”.

Ciuffo biondo e la pacatezza di un veterano. Huijsen ha solo 20 anni, ha realizzato il suo sogno ma sa di essere solo all’inizio. Una calma travolgente, a tratti criptica ma non fastidiosa. Huijsen è così: serio, composto e forte. Molto forte. Piccola star con una vita senza eccessi: l’umiltà di Huijsen fa la differenza. Dentro e fuori dal campo.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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