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Honved, Lanzafame: “Juventus? Solo complimenti: è entrata lo stesso nella storia”

L’anno del riscatto. Vacanze meritate per Davide Lanzafame, che poche settimane fa è diventato campione d’Ungheria con il glorioso Honved, la squadra di Ferenc Puskas. “Lanciafiamme” non ha però perso di vista il calcio italiano e la serie A e dalla sua casa di Capo Ceraso, dove si trova in vacanza, ha provato a cercare le parole giuste per consolare gli ex tifosi di Juventus e Bari.

Cardiff? Una brutta sconfitta” – dichiara Davide ai microfoni di GianlucaDiMarzio.comLa Juventus e da diverso tempo che non vince la Champions, ma bisogna solo fargli i complimenti. Sono sei anni che dominano in campionato e il modo in cui riescono sempre a trovare nuovi stimoli è incredibile. Potevano sentirsi sazi, non l’hanno mai fatto e sono entrati nella storia. Mi è dispiaciuto tantissimo per Buffon, Chiellini e Marchisio perché sono i giocatori più longevi: c’erano anche in B. Io ho giocato con loro anche nel periodo di Del Neri e so come vivano la Juventus in modo diverso rispetto agli altri: so quanto sentono questi colori. Sono convinto che tutti e tre possano vincerla”.

Il soprannome, Lanciafiamme, è nato in un altro club che ha lasciato il segno: “E‘ nato a Bari, da i tifosi che mi sono rimasti più nel cuore in assoluto: esperienza bellissima. Io tifo sempre e senza nascondermi per i galletti perché a vederli in serie B mi piange il cuore. E’ una delle squadre in cui tornerei a giocare gratis, per un segno di riconoscenza. Il Bari mi ha dato l’opportunità nel grande calcio e ciò che mi ha dato la tifoseria è qualcosa di unico: conservo un bellissimo ricordo di loro, della maglia e di quella città”.

Tra gli allenatori più importanti della carriera di Davide c’è Antonio Conte. E’ il migliore del mondo? “Se non il migliore sicuramente tra i top al mondo. La differenza la fa l’aspetto mentale e lui da questo punto di vista è il migliore. Non dà mai al giocatore la possibilità di sentirsi appagato e più arrivano successi e vittorie più riesce a caricarti e motivarti. Sotto l’aspetto motivazionale merita un dieci e come insegnante, beh, altrettanto… (ride di nuovo). I risultati gli danno ragione“.

Francesco Caruso

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