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La guerra, la Finlandia e una squadra di Youtuber. Hetemaj: “Chievo parte della mia vita”

Perparim Hetemaj è un cuore diviso a metà. Da un lato il Kosovo. Terra nativa, abbandonata quando era solo un bambino poco prima dello scoppio della guerra. Dall’altro la Finlandia, paese dove è cresciuto e che oggi chiama casa. In mezzo, c’è l’Italia, il luogo dove ha realizzato il suo sogno: diventare calciatore. Eppure, nel campo per rifugiati di Olou, la realtà era un’altra: “Fin da ragazzo mi è sempre piaciuto giocare a calcio, ma tutti mi dicevano che calciando un pallone non si costruisce un lavoro. Io alla fine ce l’ho fatta“, racconta l’ex Chievo a gianlucadimarzio.com. 

Quando è iniziata la guerra non è stato per niente facile. – continua Hetemaj – Molti dei nostri familiari hanno perso la vita. Mio zio è stato ucciso. Erano momenti brutti, anche perchè noi eravamo in Finlandia e non ricevevamo nessuna notizia se non quello che diceva la tv“. Il suo Kosovo però, non lo ha mai dimenticato: “Ho sempre rifiutato di giocarci contro in nazionale. Non avrei mai potuto. Io penso le cose con il cuore, in campo non sarei stato lo stesso”.

Hetemaj: “Spero che il Chievo torni in alto”

Il viaggio calcistico di Hetemaj comincia in Grecia, all’AEK Atene. Qui, tra le altre, affronta anche il Milan in Champions League. Un antipasto di quella che sarà la tappa principale della sua carriera. In Italia arriva nel 2009, al Brescia di Beppe Iachini: “Il mister fu una delle persone che più di tutte mi aiutò ad ambientarmi. Il mio primo gol non lo dimenticherò mai. Giocavamo contro la Roma, c’erano mia madre e mia sorella in tribuna, non mi sarei mai aspettato di segnare. Poi fu una rete storica, la prima di un finlandese in Serie A“.

Nel corso degli anni si afferma nel nostro calcio, diventando pilastro del Chievo. La maglia gialloblù, per il finlandese, diventa una seconda pelle: “Ho passato degli anni meravigliosi, Verona era una città fantastica. C’era una realtà molto bella, quella di un club di quartiere che giocava ai massimi livelli in Italia. Il Chievo è parte della mia vita, dispiace molto vedere com’è finita“. Chi ora può riportare in alto i gialloblù è un ex compagno di Hetemaj, nonché bandiera del club: “Di Pellissier ho bei ricordi, era davvero un grande giocatore. Quando calciava la palla mi lasciava sempre a bocca aperta, era fortissimo. Mi auguro possa riportare il Chievo in alto, dove merita“.

Hetemaj: “Oggi allenatore e giocatore… con degli youtuber”

In Italia resterà 11 anni, collezionando ricordi e qualche delusione: “Una cosa che per me non aveva senso erano i ritiri punitivi. Quando giocavo a Benevento, l’anno della retrocessione, ricordo che il presidente Vigorito ci fece viaggiare andata e ritorno in pullman per l’ultima partita di campionato a Torino. Compagni più divertenti? Diamanti era uno che faceva molto ridere, faceva tanti scherzi“.

Hetemaj ha concluso la sua carriera da calciatore professionista lo scorso dicembre. Lo ha fatto nella sua Finlandia, con la maglia dell’HJK Helsinki. Nel club della capitale ci è poi rimasto, come allenatore della squadra Under 23. Nel frattempo continua a giocare, in una squadra molto particolare: “Si chiama Gilla, è un club dilettantistico. – ci racconta – Qui giocano cantanti, youtuber e influencer finlandesi. Mi sono fatto convincere da qualche amico che gioca lì, il livello è bassissimo ma ci si diverte“. E sulla sua nuova avventura in panchina, le idee sono chiare: “Non ho grandi ambizioni di arrivare in alto o fare carriera. Mi piacerebbe continuare a lavorare con i giovani. Tornare in Italia? Ogni tanto mi manca l’atmosfera, ma non ci tornerei. Dopo tanti anni fuori, preferisco godermi casa e la mia famiglia qui in Finlandia“.

Davide Lusinga

Giornalista pubblicista classe 2000. Napoletano di nascita e milanese d’adozione. Non aver mai completato un album delle figurine Panini è un mio rimpianto. Cerco di rifarmi collezionando magliette delle squadre di calcio. A pallone ci giocavo, ma mi viene meglio raccontarlo. Il mio stile di vita è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”.

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