L’ex centrocampista Hernanes, oggi svincolato, ai microfoni di Sky Sport come fatto similmente anche in esclusiva su gianlucadimarzio.com, ha raccontato se stesso aprendo le porte di Ca’ del Profeta, ovvero la un’attività italiana, nelle Langhe, territorio del quale si innamorò nel 2015.
Lì ha appunto sviluppato il suo vitigno personale, a Montaldo Scarampi in provincia di Asti. L’ex Lazio, Inter e Juventus produce il suo vino al quale ha dato il suo soprannome.
“Ca’ del Profeta nasce nel 2015, quando sono venuto in visita qua nelle Langhe, in una cantina, a mangiare, dormire. Sono rimasto colpito da queste colline, con le vigne, mi sono innamorato subito di questo posto. Il vino che ho fatto nasce qua“.
“Io non conoscevo il vino, pensavo fosse un succo d’uva con aggiunta di alcool. Mi piace, mi piace anche imparare. Se chiamate qui a Ca’ del Profeta rispondo io. Anzi, mi diverto a rispondere: «Pronto, qui Ca’ del Profeta. Parla il Profeta» (ride, ndr)“.
Parlando del suo periodo alla Lazio e riflettendo su quello che fu il suo addio biancoceleste, il Profeta ha detto: “Fu un momento particolare, emozionante è stato quando avevo salutato tutti, compagni, staff, avevo già pianto: quando sentii un ragazzo dirmi «No, dai, Profè, non andare», quello mi commosse. Ho vissuto tre anni e mezzo lì a Roma, di amore. Sono stati anni incredibili“.
Poi, è tornato a parlare di quella sua esultanza contro il numero uno biancoceleste Claudio Lotito, al primo gol dell’ex segnato con la maglia dell’Inter indosso: “Io sbagliai ad esultare in quel modo lì contro il presidente Lotito, perché andai un po’ a rovinare anche quel rapporto magico che c’era coi tifosi biancocelesti. Quando sei giovane rifletti meno sulle cose, non lo rifarei“.
Infine, un discorso sull’attuale lotta per lo scudetto in corso: “L’Inter non è la favorita per lo scudetto, deve stare attenta: c’è il Milan che non molla, la Juventus si sta risollevando dopo l’arrivo di Vlahovic e poi mi piace il modo di fare e pensare calcio di Allegri, mi auguro che riporti la Juve più in alto, dove merita di stare“. Napoli snobbato nella corsa per il titolo? Può darsi, questo è stato il verbo del Profeta.
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