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Chi è Henrichs, il versatile classe 1997 seguito dall’Inter

Regola numero uno: se cerchi un esterno che sappia giocare con i piedi, bussa alle porte della Bundesliga. È quello che sta facendo l’Inter, in vista del caldissimo mercato estivo. Se Ricardo Rodriguez del Wolfsburg è un profilo su cui si lavora da ormai un anno, ora c’è anche di più. Una nuova strada: quella porta a Benjamin Henrichs del Bayer Leverkusen. Forse non conosciuto come lo svizzero, ma altrettanto – forse di più – promettente. Di un classe 1997 con già 35 presenze all’attivo nel campionato tedesco, dopotutto, sarebbe difficile immaginare diversamente.

Numeri a parte (spesso – è vero – non indicano il valore effettivo di un giocatore), Heinrichs ha tutto per essere uno dei grandi protagonisti del prossimo futuro. E non solo del calcio tedesco. L’etichetta di predestinato, d’altronde, ce l’ha ormai da diverse stagioni, sin da quando ha iniziato a giocare nelle nazionali giovanili. Non è un caso il doppio salto-doppio, dall’U17 all’U19 e, successivamente – pochi mesi fa – dall’U19 (ha giocato l’Europeo di categoria nel 2016) alla Mannschaft di Löw, con la quale ha esordito in autunno, contro San Marino. A 19 anni.

Insomma, dunque: come gioca questo Heinrichs? È un esterno (a sinistra, ma può giocare anche a destra), ma definirlo così sarebbe riduttivo. Nelle giovanili ha infatti sempre giocato da centrocampista, certe volte anche avanzato. Sei i gol nell’ultima stagione della Jugend del Leverkusen (da capitano), prima della chiamata, a inizio del 2016, di Roger Schmidt, più che convinto di portarlo tra i grandi. Provato prima da trequartista (l’esordio al Westfalenstadion, contro il BVB), poi lanciato terzino sinistro. Tutto in una manciata di partite. Se funziona? Eccome. Titolarità strappata nel giro di poche settimane e nuovo ruolo ad hoc. E in questa stagione si è ripetuto: quasi sempre titolare.

Henrichs è dunque l’espressione della nuova moda tattica tedesca, sulle orme dei Lahm, Kimmich, Rudy e compagnia. La versatilità è il suo punto di forza, perchè adattabile a più situazioni e più moduli. Buona velocità sull’esterno, ottimi piedi. Pecca: a volte, vista la giovane età, finisce vittima di qualche distrazione. Ma, a 20 anni ancora da compiere, può essere considerato un grande prospetto, che può già vantare inoltre esperienza internazionale, tra Champions e nazionale. Per l’Inter uno su cui puntare.

Redazione

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