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Da Mariusz alla gioventù di Pessina: le mosse del nuovo Verona

Accento polacco e numero nove sulle spalle, quello che è stato (anche) di Luca Toni. Eredità importante. “Ciao ‘Butei’, sono Mario, il nuovo attaccante dell’Hellas Verona”. Mario? Mariusz. Stepinski. Età: 24 anni. L’acquisto più caro dell'era Setti è stato strappato direttamente ai cugini del Chievo a dieci minuti dalla chiusura del mercato, in fretta e furia, con voglia e tanta determinazione.

Segni particolari ce ne sono? Ha fortemente voluto vestire gialloblù, facendo di tutto pur di arrivare al dunque. Costo dell'operazione: cinque milioni e mezzo. Formula: prestito con diritto che diventerà obbligo a marzo. Obiettivo: tanti gol. O almeno quelli che serviranno per salvarsi, d’altronde è stato preso per questo e darà una mano pesante all’attacco insieme a chi i gol li ha già fatti, e pure pesanti, come Samuel Di Carmine. Se l’ultimo arrivato è stato il più pagato, il primo di questa lunga estate – Rrahamni – è al secondo posto per poco più di due milioni totali. Niente male se si pensa che si tratta di un difensore che giocava in un club prestigioso e tendenzialmente fabbrica di ottimi profili come la Dinamo Zagabria. Ma il giovane direttore sportivo Tony D’Amico, al suo secondo anno in questo preciso ruolo societario, ha dimostrato di saper guardare all’estero con intelligenza anche in altre occasioni. Vedere per capire.

Poi giudicare. Verona-Bologna, prima giornata di campionato: uno dei migliori è stato Sofyan Amrabat, centrocampista arrivato in prestito con diritto di riscatto a 3,5 milioni dal Brugge. Cosa può dare? Oltre a polmoni e qualità, sicuramente esperienza internazionale, dato che in carriera ha giocato – segnando – anche in Champions, tra l’altro contro il Napoli. C’è dell’altro. O meglio. C’è qualcun altro che, a presenze, può dire la sua e difendere alla grande la porta di Silvestri: Salvatore Bocchetti, preso a zero dopo lo svincolo dallo Spartak Mosca. Ben 147 partite in Serie A russa, 73 in quella italiana. E la forma fisica sembra quella dei tempi migliori. Per non parlare di Miguel Veloso e Lazovic, altri colpi a parametro zero che hanno ritrovato Ivan Juric sulla loro strada. Il Verona di Setti e D’Amico ha virato forte anche su parecchi giovani interessanti e pieni di voglia di impressionare: Verre, Tutino, Pessina (già in gol!), Salcedo, Adjapong e Jocic.

Ai box per infortunio c’è Daniel Bessa, che alla fine è rimasto: può dare il suo contributo a stagione in corso, di talento ne ha eccome. Aspettando ovviamente il sorriso (e la corsa) di Badu, in via di guarigione dopo lo stop forzato causa embolia polmonare. Questa, probabilmente, sarà la ciliegina più bella di un mercato che sta già dando le prime soddisfazioni.

Redazione

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