Talento cristallino, lo si capisce subito. Uno di quei ragazzini che non puoi ignorare quando con classe e leggerezza danzano sul pallone. Stiamo parlando di Lee Seung-woo, nuovo attaccante classe 1998 dell’Hellas Verona. Il sudcoreano arriva dal Barcellona, che se ne innamorò durante un torneo giovanile in Sudafrica, nel 2011. Ora sbarca in Italia, ma i blaugrana avranno un diritto di recompra valevole per due anni.
Tecnica infinita a discapito del fisico, un metro e settantatré tutto dribbling e velocità. Ora al servizio di Fabio Pecchia: nonostante i diciannove anni l’obiettivo è quello di poter dare un contributo importante alla stagione dei gialloblù. E pensare che in Spagna hanno già iniziato con paragoni un pochino scomodi. “Messi asiatico”, lo chiamavano, anche se nel Barcellona B ha fatto fatica a trovare spazio nell’ultima stagione.
Ora la prima vera chiamata, in un campionato difficile come la Serie A. L’unica nota negativa sembra essere quella del fisico, ma chi lo ha visto giocare dal vivo ne è rimasto a bocca aperta. “Un fenomeno”, dicono. Impossibile da ignorare, un affare poterlo avere a disposizione. Soprattutto dopo che un divieto della FIFA lo ha costretto a non giocare per quasi tre anni, fino al compimento dei diciotto anni.
Ma adesso è tutto risolto, il Verona è pronto ad abbracciare Lee Seung-woo. Sperando si confermi la stella che ha mostrato di poter essere.
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