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Il Southampton vola e fa piangere Hasenhüttl, l’Alpen-Klopp

Lacrime di gioia e di incredulità con la consapevolezza di aver ottenuto un qualcosa di straordinario. Questo é quello che è successo ieri sera al St Mary’s Stadium. L’allenatore del Southampton Hasenhüttl, dopo aver realizzato di aver sconfitto la capolista Liverpool del suo idolo Klopp, si è lasciato andare ad un pianto liberatorio sincero, spontaneo. Lo stesso Klopp a fine partita ha ammesso la superiorità dei Saints e si è complimentato con l’allenatore austriaco sia per la preparazione della partita che per l’interpretazione nei 90 minuti (vedi gli highlights). I complimenti di chi ammiri sono sempre grande motivo di felicità. 

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"Alpen-Klopp"

Lo chiamano “Alpen-Klopp”. Sicuramente per la somiglianza fisica, ma non solo. La tuta o la barba sono tratti che a primo impatto li accomunano, ma guardandoli meglio c’é tanto altro per cui Hasenhüttl può essere paragonato a Klopp. L’austriaco, come il tedesco, vive la partita, urla, gesticola e si muove molto in panchina. Vuole una squadra che pressa alto, che sia capace di lottare e sacrificarsi. Crede fermamente, come il collega tedesco, nell’importanza dei giocatori e condivide l’innata qualità di entrarci in sintonia e di saperne tirare fuori il meglio che hanno. Entrambi condividono l’importanza della gavetta prima di arrivare ad alti livelli, Jurgen passando per il Mainz, Ralph prima portando l’Ingolstadt in Bundesliga, poi il Lipsia ai vertici del calcio tedesco. 

La vittoria contro i Reds non è però un caso isolato, è solamente la ciliegina sulla torta di un lavoro tanto maniacale quanto stupefacente di Hasenhüttl.  Lui, uomo pacato e semplice ma che sa farsi rispettare, arrivato in punta di piedi e tra lo scetticismo generale, ha saputo trovare la giusta alchimia con la squadra e ottenere risultati strabilianti. 

Calciatori come Adams, Ward-Prowse (quel caso Eriksen), tra i tanti, sono migliorati molto sotto la sua gestione (e quante cessioni illustri…), a dimostrazione dell’attenzione verso ogni singolo giocatore. Tutti messi nelle condizioni di essere funzionali al gioco della squadra. Adesso i Saints sono quarti a pari punti con Tottenham e Manchester City e guidati dal “Klopp delle Alpi” non vogliono smettere di sognare.

a cura di Lorenzo Cascini

Redazione

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