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Inter, Handanovic: “Futuro in società? Ci sono i presupposti perché accada”

Oggi, sabato 16 settembre, Inter e Milan scenderanno in campo alle ore 18:00 per il primo derby stagionale. Per la prima volta da 11 anni a questa parte, lo storico portiere nerazzurro Samir Handanovic non ci sarà. L’ex Inter, da poco ritiratosi, ha voluto parlare della partita, dell’importanza di questa storica rivalità e del suo futuro, magari ancora in nerazzurro. L’intervista di Handanovic a La Gazzetta dello Sport.

 

Le parole di Handanovic

Samir Handanovic ha voluto esordire parlando del suo futuro: “Di nuovo all’Inter? Innanzitutto, smetto di giocare: sono in pace e felice così, metto la famiglia davanti. Adesso inizia il secondo tempo della vita e per ora posso dire che sia io che il club vorremmo continuare a collaborare con un nuovo ruolo e ci sono i presupposti perché accada. Ma al di là di tutto, ho sempre ragionato con una visione più grande: il bene dell’Inter!

 

 Handanovic ha poi proseguito parlando di Onana, ex portiere dell’Inter, ora passato al Manchester United: “Andando via, Onana mi ha ringraziato e ha detto che per me non è stato facile. Quelle parole mi sono piaciute, ma non mi è piaciuto il suo comportamento nei primi due mesi, quando non giocava. Poi ha detto la verità, e c’è da aggiungere che io sono stato sempre coerente con lui e l’ho anche aiutato… Nessuno, però, ha detto che nella scorsa stagione ho avuto infortuni che mi hanno penalizzato: polso, dito rotto e polpaccio stirato. Ma andavo sempre in panchina con la squadra anche da indisponibile. E mai sarei andato contro il club per appartenenza verso club e tifosi”.

 

L’ex Inter ha anche voluto parlare della sua eredità, sia come portiere che come capitano: “Lautaro ha tutte le qualità per essere capitano, ma deve essere aiutato da un gruppo di leader che tirano con lui il carro. Parlo della base italiana che conosce la A e il Dna del club: mi riferisco ai Barella, ai Bastoni, ai Darmian, ai Dimarco. Sommer è un buon portiere, molto dotato. E anche Audero è un talento, con la giusta ambizione dopo tanti anni di A. Fare il portiere dell’Inter, però, non è un mestiere facile: solo col tempo puoi essere giudicato”.

Infine, Handanovic ha concluso parlando del derby, dell’importanza della gara e di quello che si aspetta dalla stracittadina di oggi: “Quello di Milano è il derby più bello del mondo. In queste partite San Siro ha una energia unica: fa ribollire il campo e cambiare il vento. Puoi avere soldi e fama, ma niente ti darà mai l’emozione di stare in quella bolgia: la custodirò per la vita. Thuram e Frattesi sono ottimi talenti che possono inserirsi con facilità. Non so chi sia favorito, anche perché la variabile delle nazionali peserà, ma l’Inter forse ha più certezze. Come detto, abbiamo costruito fondamenta solide. Tutti insieme”.

 

Redazione

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