L’Italia è il passato, il presente si chiama Cina. Un’avventura da vivere tutta d’un fiato, tenendo nel cuore il Napoli ma dedicando anima e corpo al Dalian, società che ha deciso di puntare su di lui per provare migliorare i risultati degli ultimi anni. La Serie A è lontana, ma l’ex capitano azzurro non si dimentica delle emozioni vissute con la maglia del Napoli addosso, per la quale “Ho sempre dato tutto me stesso”.
Intervistato dal Mattino, Hamsik ha parlato per la prima volta di questa sua nuova esperienza cinese, svelando le sue impressioni: “È tutto molto diverso dalla serie A, il livello medio è più basso e il ritmo è differente. Non mi sento una star, sono stato accolto con affetto ma voglio essere trattato come tutti gli altri. Il nostro obiettivo è la salvezza, ma arrivare tra le prime otto sarebbe un successo”.
La lontananza di Napoli si fa sentire per Hamsik: “Mi manca il cibo, gli amici e tanto altro. Napoli è stata la mia casa per dodici anni, ho nostalgia dell’affetto della gente e dell’euforia del San Paolo. La partita con la Juventus? Il Napoli ha dominato, dunque non mi sento di dire che i bianconeri siano irraggiungibili. Però pesano i punti persi per strada, cosa che alla Juve non capita quasi mai. Se fossimo stati in lotta per lo scudetto, magari non sarei andato via. Vincere il tricolore a Napoli, rendere felici i napoletani, sarebbe stata una cosa incredibile che non mi sarei perso per tutto l’oro del mondo”.
Lo slovacco poi torna sul momento dell’addio: “Non è stato come me lo immaginavo, ho lasciato il campo con la Sampdoria ma non sapevo come sarebbe andata a finire. Ma è stato tutto rapido, improvviso. In poche ore ho detto sì e ho parlato ai miei compagni. Poi la trattativa si è prolungata ma in quei giorni sapevo che sarei andato via e che alla fine un accordo si sarebbe trovato. Ritornerò per salutare i miei tifosi come si deve. I cinesi si erano interessati a me anche nelle scorse stagioni, ma non mi son mai sentito pronto. Questa volta è stato diverso”.
Infine la chiosa sul futuro: “Quando chiuderò la mia carriera andrò per un bel po’ di anni in giro con i miei amici di Pinetamare a vedere partite allo stadio e a divertirci. Pinetamare è il posto del mio cuore, ho capito subito che era casa mia. E non mi è mai mancato niente”.
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