Prima le magie da calciatore, poi i successi in panchina. Ieri, oggi e domani: Roberto Mancini entra nella storia. Giornata ricca di emozioni quella dell’allenatore dell’Inter, con un riconoscimento che valorizza al meglio i suoi trentacinque anni vissuti nel mondo del calcio. Mancini era presente questa mattina al Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, dove è stato ufficializzato il suo ingresso nella Hall of Hame del calcio italiano, sezione allenatori. Dopo Sacchi, Lippi, Ancelotti, Capello e Trapattoni, è toccato a lui ricevere un premio alla carriera sognato da tutti. Sguardo quasi commosso e tanta soddisfazione: Mancini, seduto accanto a Gianluca Vialli (entrato nella Hall Fame, sezione calciatori), non ha resistito all’emozione quando ha ricevuto il pesante riconoscimento. Oltre alla storica coppia della Sampdoria, però, sono state assegnate altre tre onorificenze a dei veri e propri mostri sacri del calcio di una volta: destinatari Giacinto Facchetti, ex presidente dell’Inter e campione d’Europa con l’Italia nel 1968, l’indimenticato Umberto Agnelli e, infine, Helenio Herrera, passato alla storia per i suoi trionfi nerazzurri sotto la presidenza di Angelo Moratti. Da segnalare anche la bella lettera di Andrea Agnelli letta da Carlo Tavecchio, con la quale il numero uno della Juventus ha colto l’occasione per ringraziare la Figc dell’inserimento del padre nella Hall of Fame.
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