2 passaggi e 3 tiri in porta nel primo tempo, 5 passaggi e 2 conclusioni nel secondo. Palla persa per 14 volte. Il tutto prima di essere sostituito alla fine dei tempi regolamentari, in favore di Julian Alvárez. “Lui, De Bruyne e Akanji mi hanno chiesto il cambio, non ce la facevano più” ha dichiarato Guardiola dopo il triplice fischio.
Sono questi, in breve, i numeri che riassumono la partita di Erling Haaland nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, contro il Real Madrid. Una gara estremamente complicata per il gigante norvegese, complice anche la prestazione sontuosa della difesa merengues e le parate di Lunin. Non solo però: con questo risultato, infatti, i blancos si confermano bestia nera per il classe 2000.
Come anticipato, però, le difficoltà di Haaland contro il Real Madrid non sono circoscritte alla Champions League 2023/2024. Con 0 assist e 0 gol, infatti, i blancos diventano l’unica squadra contro cui il norvegese ha giocato almeno quattro volte senza mai andare in rete o effettuare un passaggio vincente. Se si contano solamente i gol (sempre sui quattro incontri), invece, il Real diventa la terza squadra riuscita ad arginare lo strapotere fisico di Haaland dopo Ranheim e Sandefjord, quando giocava in Norvegia.
Ma qual è stata la formula vincente di Carlo Ancelotti? La soluzione ha un nome e un cognome: Antonio Rüdiger. 120 minuti di puro agonismo, sportellate e contrasti vinti senza mai far fallo, sempre marcando a uomo il centravanti di Pep quasi a tutto campo. Prestazione discreta all’andata, gara praticamente perfetta al ritorno. Poi il suggerimento a Lunin per parare il rigore dell’ex compagno Kovacic e la trasformazione perfetta dagli 11 metri in occasione del quinto rigore, quello decisivo. Poi la festa e i balletti a petto nudo davanti ai tifosi. “Antonio è un giocatore con i cogl**** ” ha detto apertamente Davide Ancelotti ai microfoni.
Sfuma, dunque, la possibilità del City di essere la prima squadra nella storia a conquistare per due anni consecutivi il Triplete. L’attenzione, però, non deve abbassarsi. Sabato 20 aprile, a Wembley, sarà sfida al Chelsea per accedere alla finale di FA Cup, poi cinque cruciali sfide di campionato per cercare di assicurarsi la quarta Premier League di fila, nonché la decima della sua storia.
A cura di Simone Bianchi
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