Il giorno della finale di Champions League è arrivato: alle ore 21, dall stadio Ataturk di Istanbul, andrà in scena Manchester City-Inter. È la notte sognata da tutti i calciatori, la notte più importante del calcio europeo. Per Erling Braut Haaland sarà la prima: a 23 anni, l’attaccante norvegese viaggia a medie gol da record. E spera di tornare a esultare proprio questa sera.
Ma non sarà facile: “Affrontiamo un team forte che ci renderà la vita difficile: dobbiamo giocare al top per vincere”, ha dichiarato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Se in campo assomiglia più a un robot per approccio e numeri, anche per Haaland l’emozione della finale si fa sentire. A maggior ragione con la consapevolezza che è da lui che il City si aspetta la prestazione da 10 e lode per alzare la coppa: “Mentierei se dicessi che non sento la pressione, è ovvio che sia così. L’unica cosa che manca è la Champions, quindi è chiaro che io sono qui per dare una mano a vincerla, per cercare di fare una cosa che il club non ha mai fatto prima: farò del mio mio meglio, perché riuscirci significherebbe tutto per me”, ha dichiarato.
Vincere questa sera vorrebbe dire completare il triplete: in Inghilterra ci è riuscito solo il Manchester United, eterno rivale dei Citizens. “Se me lo avessero detto non ci avrei creduto. Ma quando guardi la squadra, a quanto ci è andata vicino ogni anno, ti rendi conto che non è una cosa impossibile”.
Il salto di qualità per Erling è arrivato proprio con il passaggio al Manchester City. Qui, il norvegese ha potuto lavorare con un maestro come Pep Guardiola, che è riuscito a esaltarne ancora di più le caratteristiche. Un impatto definito “enorme” dall’attaccante: “È ossessionato dai dettagli e mi piace molto lavorare con lui. Chiede a tutti di continuare a migliorare e trova sempre la cosa giusta da dirti o farti fare”.
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