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Gustavo Scarpa: volo diretto San Paolo-Nottingham. La seconda vita da influencer, Kafka e lo skate

“Per capire intelligentemente non basta l’intelligenza”. Per giocare a calcio non basta solo il talento. Guastavo Scarpa avrà parafrasato così una delle frasi del suo romanzo preferito, Delitto e Castigo di Dostoevskij. Infatti il brasiliano classe ‘94 è riuscito a crearsi una propria identità anche fuori dal campo. Libri, social e cubi di Rubik: dal Brasile ha portato tutto in Inghilterra. Il centrocampista è il 23esimo acquisto della stagione del Nottingham Forest. È stato già annunciato e si sta allenando con la squadra, ma non può giocare prima di gennaio (se non in amichevole), quando scade il suo contratto con il Palmeiras.  

I baffi per essere più brutto e il processo contro il Fluminense

Avete presente lo stereotipo del giocatore brasiliano? Esuberante e facile a cadere nelle tentazioni? Dimenticatevelo. Gustavo Scarpa è l’esatto opposto. Cresciuto a Hortolandia, nella regione di San Paolo, ha girato tra i migliori vivai del Brasile. Guaranì, Santos, Paulinia e Desportivo Brasil. Il primo grande trasferimento però è al Fluminense, a 18 anni. Ma non vuole cedere alle attrazioni della grande città, Rio de Janeiro. Perciò appena arriva decide di farsi crescere i baffi per essere più brutto.  

 

 

Una tattica strana. Ma guardando i risultati funziona. Dopo una stagione in prestito al Red Bull Bragantino (all’epoca Red Bull Brasil), torna al Flu. Diventa un pilastro della squadra e si guadagna anche una chiamata da Tite per la nazionale maggiore. Resta al Fluminense dal 2014 (in mezzo anche una stagione insieme a Richarlison) al 2018, anno in cui lascia per tornare nella sua San Paolo. Esperienza a Rio che però si era conclusa con un processo per far decadere il suo contratto in seguito al mancato pagamento degli stipendi.  

Gustavo Scarpa e il sogno Qatar a un passo

Questa volta torna nella sua regione con la maglia del Palmeiras. In appena 4 anni con i Verdao scrive la storia: due Copa Libertadores, due campionati brasiliani e una Recopa Sudamericana. Sempre da protagonista insieme ai vari Arthur Cabral (ora alla Fiorentina), Felipe Melo e la stellina Endrick. In Brasile si parlava anche di una sua possibile convocazione al Mondiale in Qatar, ma poi a spuntarla è stato Everton Ribeiro. 

 

Kafka, lo skateboard e la chitarra elettrica

Era entrato nel cuore dei tifosi. La sua passione per il cubo di Rubik aveva portato il club a produrre e vendere nel suo store dei cubi personalizzati proprio per lui. Prima di lasciare il Brasile, il Palmeiras aveva provato a offrirgli un contratto con cifre anche più alte di quelle del Nottingham. Ma non era una questione di soldi. Gustavo Scarpa voleva l’Inghilterra, la terra di Shakespeare, dello streetwear e dell’era punk. La letteratura, la cultura “della strada” e il rock: il brasiliano è riuscito a mettere in comunicazione tre mondi così distanti. Su Instagram ha aperto una rubrica dove recensisce i libri che legge: da Kafka a Victor Hugo.

 

 

E non ha mai nascosto la sua passione per lo skateboard. A San Paolo ha fatto diverse iniziative per avvicinare i bambini a questo sport e ha aperto anche un academy per giovani skateristi. Ci ha messo poco a farsi riconoscere anche in Inghilterra. Dopo pochi giorni che è arrivato, la gente di Nottingham lo ha ritrovato nel centro della città che provava i trick con lo skate. Tutto documentato sul suo canale Youtube con oltre 200mila iscritti, Canal do Scarpinha. 

Chitarra e batteria i suoi strumenti preferiti. Memorabile la sua performance postata sui social del Palmeiras nel 2018: Scarpa, una chitarra elettrica e l’inno del club suonato nel World Rock Day.

L’Inghilterra è pronta a farsi sorprendere da Gustavo Scarpa.

Filippo Rocchi

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