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Gullit: “Milan, sei irriconoscibile. Il tifoso fatica ad accettare questa realtà”

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Ruud Gullit

Le parole dell’ex centrocampista olandese sul club rossonero a La Gazzetta dello Sport

“Se il Milan vuole salvare la stagione deve vincere la Coppa Italia”. Così, senza troppi giri di parole, Gullit parla del “suo” Milan e dell’unico vero obiettivo ancora raggiungibile.

“Lo so che parlando di titoli quest’anno è arrivata la Supercoppa italiana ma quella è stata una sorpresa e non dico che sia già stata dimenticata, ma è isolata, è un ricordo. I tifosi non sono felici, non sono contenti del gioco della squadra”.

L’ex calciatore olandese ha analizzato la negativa stagione dei rossoneri: “14 sconfitte? Tante. Troppe. Mi dispiace per i giocatori ma soprattutto per i tifosi. È dura. Questo Milan è irriconoscibile. I tifosi vogliono continuità, non una bella partita e poi tante difficoltà”.

E non mancano gli elogi per l’Inter, avversario proprio del Milan in Coppa Italia: “Un’ottima squadra, una filosofia tanto di gioco come societaria molto precisa ed identificabile, il Dna in evidenza: tutti sanno come gioca l’Inter e cosa aspettarsi, in campo e fuori”.

Tra Conceição e il futuro del Milan: “Oggi il tifoso rossonero fatica ad accettare questa realtà”

“Non sono certo io che devo pronunciarmi sulla sua continuità o meno, ma al Milan devi vincere”. Gullit ha parlato così dell’operato di Sérgio Conceição. “Per questo sottolineavo l’importanza della Coppa Italia: è un buon allenatore ma è arrivato in un momento difficile, prendere una squadra a metà stagione è sempre complicato. Ha avuto un colpo di fortuna a vincere la Supercoppa, nessuno se l’aspettava. Quello che è successo poteva essere una base sulla quale costruire qualcosa ma non è stato così. Il Milan deve andare in Champions altrimenti non si può parlare di una buona stagione. Quello è il palcoscenico del Milan”.

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Sérgio Conceição, allenatore Milan

Il futuro del club secondo l’olandese? “Sinceramente, non lo so. Sono stato lì prima di Natale per la partita col Genoa ed è stato orribile, orribile. Il milanista fatica ad accettare questa realtà, non la riconosce. Parlavo di Dna perché è fondamentale ritrovare la tua essenza, il gioco che fa parte della tua identità. Penso al Liverpool: è andato via Klopp, hanno preso Slot ma non si sono snaturati, la gente riconosce i tratti distintivi del club. Il Milan deve decidere cosa vuole essere e poi prendere l’allenatore e i giocatori per mettere in pratica questa idea”.