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Gullit: “Giovani e gioco, questo Milan mi piace, però manca un fuoriclasse. Locatelli? Che gol”

Nel 1987 Ruud Gullit sbarcò in Italia insieme all’altro “tulipano”, Marco Van Basten. Destinazione Milano, sponda rossonera. Un concentrato di potenza, tecnica, classe, riccioli e simpatia. Ci mise poco “Simba” a farsi amare dai tifosi rossoneri. Alla viglia del derby di Milano Gullit torna volentieri a parlare di un pezzo indimenticabile della sua storia calcistica.

“Il Milan è molto meglio di qualche tempo fa” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Ha i giovani italiani e il gioco. I giocatori capiscono che cosa devono fare e le partite sono più belle. Milan-Juve? Sì, l’ho vista. Che grande gol ha fatto quel ragazzo, Locatelli. Mi è piaciuto. Cosa manca al Milan? Il tempo: a questi giovani serve esperienza. Poi un fuoriclasse, il giocatore che cambia la partita… ma per un fuoriclasse servono i soldi. L’Olanda non ha fuoriclasse adesso, solo buoni giovani. Klaassen dell’Ajax è interessante, secondo me è bravino anche Bazoer. Il mio preferito però è Rick Karsdorp, un esterno destro del ’95 del Feyenoord che ora va anche in nazionale“.

A de Boer non è andata bene: “Non so che cosa è successo all’interno, però penso che se prendi de Boer e gli chiedi di impostare un lavoro come all’Ajax, lo devi aspettare. Non puoi mandarlo via dopo due mesi”. Amarcord… : “Quei derby erano… ‘alla grande’. Si dice? C’erano i migliori italiani e i migliori stranieri, anche nell’Inter. I tre tedeschi, Passarella, Berti, lo Zio Bergomi. Tutti fuoriclasse. Sacchi? Non poteva ammazzarci di lavoro più del normale. Però era bravo, capiva tutto prima. Gol?Nella mia testa c’è quello del 1988, di sinistro, contro Zenga. Mancavano pochi minuti, rischiavamo di perdere. E io non ho mai perso un derby in A”.

Uno dei rivali più apprezzati? E’ proprio “l’uomo ragno”: “Uno dei portieri migliori. Viveva di istinto, capiva sempre dove andava la palla. Siamo stati compagni alla Samp, abbiamo fatto qualche serata: organizzava mille scherzi. Sì, una brava persona. Perché non alleno più?Ho un figlio di 15 anni che vive con me. Ho rifiutato alcune proposte per stare con lui. Gioca anche a calcio, nel Football Club Amsterdam: è difensore, anche io ho cominciato lì”.

Redazione

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