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Guerrieri e l’esordio con la Lazio, una storia di fedeltà

A papà Andrea dicevano sempre le stesse cose: “Seguite questo ragazzo, ha doti particolari”. Giovanissimi, Allievi, Primavera, tutti impressionati da Guido Guerrieri, professione portiere e nomea da predestinato. Nel 2013 lo chiamano a Doha per rappresentare il nostro Paese al "First Elite Goalkeeper Summit”, insieme ad altri 19 numeri uno. Guerrieri arriva quito beccandosi i complimenti di Casillas, oggi farà il suo esordio in Serie A contro il Bologna.

Alessandro Carta, uno dei suoi preparatori ai tempi delle giovanili, scommetteva a occhi chiusi sul suo futuro: “Rendeva semplici le cose più difficili“. Simone Inzaghi seguì i consigli dello staff e lo portò al Torneo Arco di Trento nel 2013, facendo giocare sotto età nel derby in famiglia contro Pippo. 

Guido aveva 16 anni e qualche panchina in Serie A con Vladimir Petkovic, la prima il 31 ottobre 2012 contro il Torino. 2392 giorni fa. Oggi esordirà in Serie A con la ‘sua’ Lazio a 23. Una parata per Inzaghi e uno sguardo a papà, che da qualche mese lo segue da lassù. Andrea è scomparso pochi giorni prima di Lazio-Parma, Luis Alberto gli dedicò il gol del vantaggio: “Forza Guido”. Una maglia, un pensiero, i giocatori vicini al suo portiere con il lutto al braccio, perché “la Lazio è una famiglia”.

GUERRIERI, DALLA PRIMAVERA ALLA SERIE A

Parola di Lotito, 5 trofei con la prima squadra e altri 4 con la Primavera, due Coppe Italia, una Supercoppa e uno Scudetto tra il 2013 e il 2015. Gli anni d'oro. Guerrieri è stato protagonista in quasi tutte le occasioni, e quasi tutte con Inzaghi in panchina. Questo perché Guido “l’ha scoperto proprio lui, da ragazzino”.

Parola di papà, primo tifoso e primo critico, quello a cui mandare un messaggio dopo la partita e il punto di riferimento nei momenti no. Quello a cui confidare le sensazioni dopo i primi giorni di ritiro ad Auronzo di Cadore: “Mi sto allenando con giocatori che prima vedevo da casa”. 

Oggi avrà la sua chance contro il Bologna, l’esordio ‘tra i grandi’ che sognava dal giorno della sua prima panchina tra i pro, dopo l’annata in chiaroscuro vissuta a Trapani (2016-17): 19 partite tra campionato e Coppa Italia, l’ultima il 16 dicembre 2016 contro il Frosinone. Bene la prima parte di stagione, male la seconda, anche se Guerrieri l’ha sempre indicata come un’esperienza positiva. Dall’estate 2017 è il terzo portiere della Lazio, ha esteso il suo contratto fino al 2021 e si allena con Strakosha, suo amico fin dai tempi della Primavera, un’altra scoperta di Inzaghi: “Gli ha insegnato ad essere un portiere moderno e a giocare con i piedi. L’ha cresciuto lui”.

Giocherà sotto la Nord in un sfida che sa di passerella, la Coppa Italia sfilerà sotto la curva e Inzaghi saluterà i suoi tifosi, chiudendo la stagione. Un arrivederci, forse un addio (su di lui c’è la Juventus). Con Guerrieri titolare perché “se lo merita, fin dalla Primavera”. Viva la fedeltà. 

Francesco Pietrella

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