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Gudmundsson: “Mi vedo a lungo a Firenze, ma non dipende da me”

Gudmundsson, attaccante della Fiorentina (Imago)

Albert Gudmundsson, trequartista del Genoa in prestito alla Fiorentina, ha parlato del proprio futuro in un’intervista

Non è stata la stagione da sogno che ci si immaginava per Albert Gudmundsson, e il primo a essere rimasto deluso è certamente lui stesso.

L’islandese, dopo una grande annata con il Genoa, è stato prelevato la scorsa estate dalla Fiorentina. In Toscana, però, non è riuscito a esprimersi al meglio soprattutto a causa di problemi fisici, che non gli hanno mai dato tregua.

Ora sarà un’estate di incognite per lui, che dovrà capire cosa gli proporrà il futuro. Firenze, Genova o altro?

Di questo e non solo l’islandese ha parlato in un’intervista ai microfoni di The Ipaper.

Le parole di Gudmundsson

Prima di tutto, il trequartista ha spiegato cosa non è andato nel verso giusto quest’anno: “Mi stavo rimettendo in forma ma ogni volta che succedeva mi infortunavo di nuovo, continuamente. Volevo giocare una stagione intera. Mi vedo restare più a lungo a Firenze, ma non dipende da me. Questa decisione ora è della Fiorentina. Sono consapevole dell’interesse di altre squadre: alcune sono cavolate, altre sono vere. Ma non mi faccio illusioni finché non c’è qualcosa di concreto.”

E poi, ha continuato a parlare del futuro: “È strano non sapere cosa succederà nelle prossime settimane ma so come gestire la situazione: restare calmo e fidarmi degli altri. Penso sia ovvio che mi piacerebbe continuare a giocare in Italia. Il mio agente sa in quali Paesi sto guardando, e anche quali club mi interessano. Se dovessero presentarsi altre opportunità interessanti in altri Paesi, le prenderei sempre in considerazione, ma il mio agente sa dove dovrebbe essere il mio focus.”

Albert Gudmundsson, Fiorentina (Imago)

“Spero di giocare in Premier in futuro”

Per concludere, Gudmundsson ha strizzato l’occhio al campionato inglese: “La Premier League sicuramente mi affascina: è il miglior campionato del mondo. Spero in futuro di poterci giocare. È il ritmo, la velocità con cui si gioca, tutti gli stadi sono pieni, i tifosi sono vicinissimi al campo e si sente l’atmosfera anche solo guardando le partite in TV. Chiunque può battere chiunque, è tutto così imprevedibile, ed è questo che la rende una lega straordinaria”.

Redazione

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