Martedì 6 aprile il Manchester City di Pep Guardiola, dopo aver eliminato il Borussia Mönchengladbach negli ottavi di finale, ritornerà all'assalto della Champions League affrontando un'altra tedesca nei quarti, il Borussia Dortmund. La conferenza stampa di vigilia dell'allenatore catalano, però, è stata caratterizzata da una polemica nei confronti dei due massimi organismi del calcio, UEFA e FIFA.
Senza giri di parole, Guardiola se l'è presa con i calendari, a suo dire troppo fitti da non lasciare la possibilità di riposo agli atleti: "E' troppo. Sono esseri umani, non macchine. Anche se sono tristi perché vorrebbero giocarle tutte, questo non è possibile. Senza rotazioni – prosegue l'allenatore – sarebbe impossibile essere competitivi e trovarsi dove siamo adesso (il City è primo in Premier League a 14 sul Manchester United, con una partita in più, ndr)".
"I calciatori potrebbero giocare, perché hanno una mentalità incredibile. Ma devono riposare: la UEFA e la FIFA li stanno ammazzando, questo è troppo. Da quando abbiamo iniziato la stagione, non abbiamo avuto una settimana di riposo". Dal 21 settembre, data della prima partita stagionale, il City ha disputato 47 incontri in 28 settimane. Inoltre, in Premier League, non è possibile effettuare cinque sostituzioni a partita, essendo rimasta valida la regola che ne prevede tre.
"Come abbiamo preparato questa partita? Come la precedente, e quella prima ancora e quelle degli ultimi due, quattro mesi", ha risposto Guardiola. Sa bene, però, che dopo le cocenti eliminazioni patite con i Cityzens in Europa nelle ultime annate, questa non è una partita come le altre: "L'eliminazione con il Lione è stata dolorosa, non lo nascondo, mi è rimasta in testa per settimane. Ma ora siamo qui per riprovarci ancora: vogliamo andare avanti il più possibile e dobbiamo dimostrarlo in campo".
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