Profondo City. Così profondo che dopo le quattro zavorre rifilategli dal Barcellona, Pep quasi annega di… critiche. Nella conferenza stampa di oggi, altro attacco frontale della stampa inglese, che ha mal digerito lo schiaffo europeo del Camp Nou. E così, ecco altre domande ad hoc. Alla sedicesima, l’allenatore spagnolo sbotta, anche un po’ malamente. “Sapete cosa?” guardando negli occhi la sala intera. “Ho vinto 21 titoli in 7 anni, mi dispiace ragazzi. Io non cambio la mia forma di gioco. Vi piacerebbe eh?”. Guardiola poi torna a fare i conti. “Tre titoli a stagione giocando con lo stesso stile. Però se credete che io arrivi qui e in tre mesi tutto vada bene e che si vada a vincere 0-4 nel Camp Nou, dominando contro giocatori come Messi, Suárez o Neymar e che Messi e Iniesta non giochino bene… no… sono un buon allenatore ma non così tanto”. Dulcis in fundo. “Me ne vado dal club piuttosto di cambiare il mio stile. Costruire una cosa è difficile. Giochiamo contro il Barcellona, una squadra che gioca allo stesso modo da 15 anni. Noi stiamo costruendo qualcosa dall’inizio…”. Poi, una riflessione sui singoli. “Stones, Sterling, Gundogan, De Bruyne… per molti era la prima volta al Camp Nou, in un match così importante. Sono giovani, abbiamo tutti bisogno di tempo”.
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