Guardiola: “Non posso lasciare in tribuna cinque giocatori. Rosa corta o lascio il club”

Le parole di Pep Guardiola a margine della sfida vinta contro il Bournemouth. Chiaro il messaggio rivolto al Manchester City
Martedì il City ha sconfitto il Bournemouth 3-1 mettendo in ghiaccio la qualificazione alla prossima Champions League alla penultima di Premier League.
In attesa dell’aritmetica certezza, Haaland e compagni occupano adesso il terzo posto, con 2 punti in più di Chelsea, Newcastle e Aston Villa. A prendersi la scena nella serata dell’Etihad Stadium sono stati due eventi memorabili.
Da una parte l’addio di Kevin De Bruyne che ha salutato il pubblico citizen nella sua ultima partita casalinga da calciatore del Manchester City.
Dall’altro il ritorno in campo dopo il lungo infortunio al crociato del Pallone d’Oro in carica, Rodri.
Ma non solo, perché a fornire un’importantissima notizia è stato lo stesso Pep Guardiola che ha indirizzato un chiaro messaggio alla dirigenza del suo club.
Manchester City, Guardiola: “Fate una rosa più corta e resterò”
Se c’è una cosa che Guardiola non manda giù, questa è lasciare calciatori in tribuna. Ed estremizzando il concetto, l’allenatore ha voluto spedire il messaggio alla dirigenza del Man City. Nella sfida col Bournemouth, ad esempio, non ha potuto convocare per sovrannumero per cinque ragazzi a sua disposizione: Echeverri, Khusanov, Lewis, McAtee e Savinho.
Così nel post partita ha dichiarato: “Ho detto al club che non voglio una rosa più numerosa. Non voglio lasciare cinque o sei giocatori in freezer, non lo voglio. Lascerei il club. Fate una rosa più corta e allora resterò“.
Le parole dell’allenatore del City
Le dichiarazioni dell’allenatore spagnolo sanno di avvertimento al club: “Così è impossibile creare un’anima di squadra, che quest’anno abbiamo un po’ perso. Forse per tre o quattro mesi non siamo riusciti a schierare 11 giocatori, non avevamo difensori, è stato davvero difficile. Ma la prossima stagione non potrà essere più così“.
“Come allenatore non posso allenare 24 giocatori e ogni volta che ne faccio una selezione devo farne restare quattro, cinque, sei a casa a Manchester perché non possono giocare. Questo non accadrà. L’ho detto alla società: non lo voglio”.