Categories: Interviste e Storie

Guantoni, forchetta e coltello. Yann Sommer, il portiere-food blogger del Moenchengladbach

Dal campo alla cucina, forse, il passo non è mai stato così breve. Perché Yann Sommer passa dai pali del Borussia Moenchenbladbach ai fornelli con una facilità che gli permette di essere portiere per professione e food blogger per passione. Svizzero, nato a Morges e cresciuto – calcisticamente – nel Basilea con cui nel 2005 ha firmato il suo primo contratto da professionista. Ma i guantoni li ha iniziati a indossare da molto prima, da quando aveva quattro anni: una vita da numero uno insomma, perché non ha mai avuto paura di andare incontro all’attaccante di turno e bloccarlo.

La passione per la cucina, invece, è arrivata dopo, complice la famiglia e quella voglia di mangiare sempre insieme. E bene. Prodotti freschi, pesce, carne, tanta verdura e zucchero quasi bandito del tutto. Perché lo impone anche la sua dieta da professionista. Dai profumi e sapori del sud della Francia durante le vacanze (la famiglia aveva una casa lì) alla sua storia col calcio tra Svizzera, Lichtenstein e, dal 2014, Germania. Da allora infatti protegge i pali del Borussia Moenchengladbach che domani affronterà l’Amburgo. Hecking in campionato non ha mai fatto a meno di Sommer ‘il perfezionista’. Uno che si è sempre allenato sui salti, sulle uscite alte, visti i suoi 183 centimetri d’altezza e la consapevolezza di non essere tra i più imponenti nel ruolo. Uno che è riuscito a trovare la ricetta giusta per diventare un portiere affidabile ed anche il titolare della nazionale svizzera facendo sua l’eredità di Diego Benaglio, ritiratosi nel 2014. Ma guardarlo dalla panchina, prima, non gli ha mai pesato: “Non era brutto, ero in Nazionale, una situazione completamente diversa e già farne parte era per me un onore. Diego in quel periodo ha fatto un ottimo lavoro. Era senza dubbio il numero uno”, ha raccontato tempo fa in un’intervista a un portale svizzero.

Calcio, cucina e poi… chitarra. Le tre ‘C’ di Sommer, perché è proprio questo altro hobby che arricchisce il suo tempo libero. Perché gli piace anche sperimentare, tra stili diversi, tra chitarra elettrica e pianoforte. In campo si augura che la musica non cambi, almeno quella delle ultime tre gare con le due vittorie in campionato e il pareggio in Europa che rimanda al Borussia Park il discorso qualificazione ai quarti. Ancora aperto anche grazie alle parate di Sommer, perfezionista in campo, chef a casa.

Guendalina Galdi

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