Categories: Interviste e Storie

Da Tower Bridge alla curva del Grosseto: “Abbiamo scelto tra 500 squadre”

“Una notte, a casa mia, a Londra, con alcuni amici mettemmo insieme i nomi di 500 squadre di calcio di tutta Europa. A caso. Giurammo che qualunque squadra avessimo scelto l’avremmo sostenuta per il resto della nostra vita”.

Oltre i confini, la distanza, la categoria. Son partiti dalla Gran Bretagna per sostenere quella che ormai è la loro squadra del cuore. Trenta ragazzi, tutti pazzi per il Grosseto, capolista del girone E di Serie D. “Scegliemmo il Grosseto”, racconta a gianlucadimarzio.com Gavin Ferguson, “ci incuriosì questa squadra che aveva un tifo molto ‘british’ tra cori e stendardi”. 

“DA SKY ALLA PLAY STATION…FINO ALLA CURVA DEL ‘ZECCHINI’"

 

“Il Grosseto era in B, cominciammo a seguirlo su Sky, a studiare i suoi tifosi, a selezionarlo alla Play Station”, prosegue Gavin, “Era il 2012, i social erano poco conosciuti, e cosi dopo qualche mese partimmo all’avventura alla volta dell’Italia”. Una giornata indimenticabile anche se la squadra era appena retrocessa in Serie C: “Giocavamo col Catanzaro”, ricorda Riccardo Ciani, leader della curva del Grosseto: “un amico mi disse che c’era un gruppo di britannici fuori lo stadio che voleva assistere alla partita. Avevano una pezza con su scritto ‘We love Grosseto’, inizialmente pensammo ad una presa in giro, poi iniziarono a cantare con noi, nacque un’amicizia. Da quel giorno hanno letteralmente perso la testa”. 

“LA LINGUA NON E’ UN PROBLEMA, IL CALCIO E’ UNIVERSALE”

Un aperitivo in Piazza Sale, la cena al ristorante Parco dei Principi, dietro lo stadio ‘Zecchini’, e poi in curva per la partita contro lo Scandicci: “Questa volta hanno voluto conoscere meglio la città, sono arrivati il sabato, abbiamo trascorso l’intera nottata insieme tra fumogeni e cori”, rivela Ciani, “non tutti tra noi parlano inglese ma il calcio ha un linguaggio universale”. 

LA BANDIERA DEL GROSSETO SVENTOLA…SUL TOWER BRIDGE

 

“Yes, we cheer Grosseto”. Sono inglesi, scozzesi e irlandesi. Tra loro ci sono tifosi di Fulham, Liverpool, Celtic e St. Mirren. Ma la testa ormai è sempre in Toscana. La sera della vittoria contro il Monterosi, che ha consegna al Grosseto la vetta della classifica di serie D, hanno esposto la bandiera biancorossa sul Tower Bridge, a Londra.

“Per noi è motivo di orgoglio”, spiega Gavin, “Siete i primi che ci intervistano, anche se ci chiedono tutti perché abbiamo scelto proprio Grosseto…troppo facile tifare per i grandi club di A. Oggi ci siamo legati ancora di più a questa terra grazie alla nuova società. La famiglia Ceri fa vivere il calcio come negli anni ’80. Lo stadio è sempre aperto, puoi bere una birra col presidente e parlare con i calciatori. Molto british, appunto”.  

“THANK YOU VERY MUCH GUYS”

E anche la squadra ha voluto omaggiare i tifosi giunti dalla Gran Bretagna. Il capitano Andrea Ciolli ha indossato una fascia celebrativa con la bandiera inglese mentre la società ha lanciato un messaggio chiaro sui suoi canali social: “vogliamo ringraziarli per il sostegno a distanza e per aver deciso di venirci a trovare ancora una volta…THANK YOU VERY MUCH GUYS!”. 

Fabrizio Caianiello

 

Redazione

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