Bandiera francese, bandiera dell’Uruguay, due tazze di mate. Gli scarpini che indosserà stasera Antoine Griezmann non saranno i soliti.
Si tratta infatti di un omaggio speciale ad un paese ed un popolo che l’attaccante francese ha sempre ammirato. “E’ la mia seconda patria”, aveva dichiarato tempo fa.
Stasera quindi per lui non sarà un’amichevole come le altre, bensì una gara contro una nazionale che per lui rappresenta qualcosa, eccome. Come una sorta di ‘derby’ insomma, vista anche la sfida con i compagni di club nell’Atletico Madrid Godin e Gimenez.
Il legame di Griezmann con l’Uruguay però ha radici ben più profonde e lontane, qualcosa che va anche oltre l’amicizia con i difensori della Celeste, la passione per il mate e la vicinanza al Penarol.
Quando aveva 18 anni fu Martìn Lasarte, allenatore uruguaiano, a farlo esordire da professionista con la maglia della Real Sociedad.
Non solo, durante il Mondiale di Russia che ha visto trionfare proprio Le Petit Diable e la selezione di Deschamps, dopo la vittoria si presentò in conferenza stampa ‘avvolto’ dalla bandiera dell’Uruguay che gli aveva dato un giornalista lì presente.
Il motivo? Lo spiegò lo stesso Griezmann: “Il calcio uruguaiano mi è sempre piaciuto, ho iniziato ad apprezzarlo grazie a Carlos Bueno e spesso vedevo le partite del Penarol. E’ anche per questa ragione che quando abbiamo sconfitto la Celeste non volevo esultare, amo quel popolo e la loro cultura”.
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